LIBIA. Arrivati combattenti dalla Siria nelle milizie del GNA

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Social media account libici hanno indicato che non vi erano solo mezzi corazzati provenienti dalla Turchia, ma anche uomini armati dalla Siria nei container arrivati al porto di Tripoli. La notizia non è stata confermata da foto, ma non sarebbe la prima volta che viene indicato che combattenti, probabilmente delle milizie jihadiste del nord ovest della Siria, arrivano attraverso la Turchia in Libia.

Nel frattempo il LNA ha dato un nuovo ultimatum alle milizie per arrendersi annunciando che rilascerà chiunque proverà di non essere coinvolto con le milizie. Secondo quanto riferito, il 17° giorno di Ramadan inizierà poi l’invasione chiedendo ai residenti di prendere precauzioni. Qualche ora dopo l’ultimatum, il GNA ha emesso lo stesso tipo di messaggio indicando che poi inizierà l’operazione per il respingimento delle forze di Haftar.

A proposito di milizie sul fronte di Tripoli, account locali hanno riportato le foto di miliziani di Al Qaeda e Daesh sulle linee del fronte a Tripoli con tanto di bandiere nelle fila del GNA. Nel frattempo, le forze di supporto del LNA hanno distribuito dei volantini chiamando al sollevamento del popolo contro le milizie.  

Sono poi stati indicati durissimi scontri su tutti gli assi di Tripoli con avanzate del LNA, arresti di prigionieri e morti o feriti nei ranghi delle milizie nelle zona di Wadi al Rabie, Salahuddin e Al Khala.

Il ministro degli Interni del GNA, Fathi Bashagah, considerato il reale capo delle milizie di Tripoli al posto di Serraj e Siyala, ha incontrato a Tunisi l’ambasciatrice francese che ha offerto un cessate il fuoco senza condizioni al GNA prima della visita di Haftar a Parigi. Di fatto, Bashagah non ha ottenuto quanto richiesto, ovvero un ripristino della cooperazione bilaterale con la Francia. 

Anzi, la Francia ha richiesto, o proposto, apparentemente in coordinamento con Italia, un cessate il fuoco, il monitoraggio della tregua internazionale, nessun ritiro del LNA, un’indagine sull’affiliazione delle milizie, il ritorno al processo politico e soprattutto alle elezioni. Il discorso si iscrive pienamente nell’ambito di quanto i ministri degli Affari esteri di Italia e Francia hanno discusso la scorsa settimana a Bruxelles a conferma di una rinnovata convergenza di idee tra Roma e Parigi. 

Redazione