Il conflitto del 2008 continua a dividere Russia e Georgia

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A 4 anni dal conflitto russo-georgiano continuano le accuse e le tensioni tra la Russia e la Georgia in merito agli eventi che hanno portato Mosca ad intervenire nel conflitto osseto e ad accettare l’indipendenza dell’Ossezia del Sud e dell’Abkhazia.

Vladimir Markin, portavoce della Commissione di Investigazione russa, ha dichiarato che  le indagini sugli eventi accaduti in Ossezia del Sud dell’agosto 2008 continueranno fino all’8 febbraio 2013. Dopo aver esaminato gli incidenti, interrogato le vittime ed esaminato più di 600 procedure, la Commissione sostiene di aver collezionato materiale utile per accusare gli alti ufficiali georgiani di crimini contro l’umanità. 
Fonti russe hanno riportato che l’8-9 agosto 2008 i militari georgiani hanno aperto il fuoco sulle postazioni del battaglio russo impegnato in operazione di peacekeeping uccidendo 10 persone, ferendone altre 40 e distruggendo la struttura russa di Tskhinvali.

Markin ha sostenuto anche che la Georgia sta tentando di screditare la Russia agli occhi della comunità internazionale minando il regolare svolgimento delle indagini e compromettendo le prove, ad esempio travestendo i militari georgiani con abiti civili per dimostrare le atrocità commesse dalle truppe russe nei villaggi della regione.

In risposta a tali accuse il presidente georgiano Saakashvili, durante l’anniversario istituito per commemorare le vittime della guerra, ha parlato nella base militare di Gori davanti ai famigliari dei soldati caduti della nuova politica di Putin. Il presidente georgiano ha ammesso la sconfitta della Georgia nella guerra del 2008, evidenziando però che la Russia non riuscì a portare a compimento nessuna delle azioni previste e programmate per anni in merito agli obiettivi strategici georgiani.

Secondo Saakashvili la politica Russia in merito alla Georgia si articola in tre punti:

  1. Rovesciare il governo georgiano e “liquidare fisicamente” i suoi leader;
  2. Minare il ruolo della Georgia come via di transito delle risorse energetiche;
  3. Bloccare l’ingresso della Georgia nella NATO e nell’Unione Europea.
Questi tre obiettivi dimostrerebbero, secondo Saakashvili, come il sogno “sovietico” sia ancora vivo a Mosca e questo spieghi il perché la Russia ha avviato una politica per sottomettere e dominare la repubblica georgiana sfruttando i moti di indipendenza osseti e abkhazi.
 
In contemporanea alle commemorazioni georgiane in Ossezia del Sud si è tenuta la cerimonia “Exhibition of Shot Paintings”  nel centro di Tskhinvali per commemorare le vittime delle aggressioni della Georgia del 2008. Il presidente della repubblica osseta, Leonid Tibilobv, i membri del parlamento e quelli del governo hanno partecipato alla cerimonia commemorando le vittime di guerra.