Guerra di radar centroasiatica

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L’Armenia sarebbe disposta ad ospitare il complesso radaristico russo oggi a Gabala, in Azerbaijan, se le trattative tra questo Paese e la Federazione russa non dovessero andare a buon fine.

La notizia è apparsa sul quotidiano russo Kommersant il 4 aprile. La Russia è in trattative con il Paese azero che ospita il complesso ex sovietico in base ad un accordo siglato nel 2002 e che terminerà il 24 dicembre prossimo. Sempre il Kommersant lo scorso febbraio aveva annunciato i termini delle richieste armene: 300 milioni di dollari al posto dei 7 precedentemente convenuti, nel contemplo la Russia sta cercando di estendere i termini del contratto fino al 2025. Le richieste armene, riporta il quotidiano russo, vengono definite «incredibilmente e irragionevolmente alte» dal ministero della Difesa russo. Secondo i vertici della Difesa di Mosca, la chiusura di Gabala non comporterebbe danni per le capacità di difesa russe, la sua area verrebbe coperta dal radar di Armavir, nella zona del Mar Nero e all’interno della Federazione, oggi funzionante in modalità di prova. Occorre ricordare il radar di Armavir, classe Voronez, è decisamente più potente, a pieno regime, di quello di Gabala, appartenente alla classe Daryal.