GERMANIA. Berlino vuole costruire un nuovo esercito tedesco 

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Il ministro della Difesa tedesco Ursula von der Leyen ha in programma una profonda riorganizzazione della Bundeswehr, secondo quanto riporta il Süddeutsche Zeitung che cita un documento programmatico in cui si chiede che venga data priorità alla sicurezza nazionale. Ursula von der Leyen sta progettando di rifare completamente la Bundeswehr per rafforzare la sua attenzione sulla difesa nazionale e internazionale.

Il documento dal titolo Concetti per la Bundeswehr raccomanda una riorganizzazione fondamentale dell’esercito tedesco per garantire che «dia il suo contributo alle misure di sicurezza nazionale». Per oltre un decennio, la Bundeswehr si è concentrata principalmente sui dispiegamenti all’estero, compresi i compiti di mantenimento della pace in diverse zone di conflitto. Ma, in futuro, la difesa delle alleanze nazionali e internazionali dovrebbero essere poste su un piano di parità, riporta anche Dw.

Secondo il documento, i piani comporteranno lo stanziamento di molti miliardi di euro per la ricostruzione di strutture militari, alcune delle quali sono andate completamente perdute. Il documento ha messo in luce diversi sviluppi in materia di sicurezza in Europa negli ultimi cinque anni, compreso il conflitto nell’Ucraina orientale. L’annessione della Crimea da parte della Russia ha, inoltre, dimostrato che oltre 70 anni di pace europea potrebbero essere messi a repentaglio. La grande coalizione tedesca ha discusso sui piani per aumentare il bilancio federale per la difesa. I conservatori del Cancelliere Angela Merkel hanno chiesto che la spesa per la difesa salga all’1,5 per cento del prodotto interno lordo entro il 2021, ben al di sopra dell’1,27 per cento proposto per quest’anno. 

Ciò consentirebbe una spesa di circa 49 miliardi di euro, che secondo diverse relazioni è necessaria per ammodernare le attrezzature e i trasporti, nonché per migliorare la formazione del personale militare. Ma la proposta lascerebbe la Germania ben al di sotto dell’obiettivo Nato del 2 per cento del Pil.

Anna Lotti