COREA DEL NORD. Pechino ha smesso di comprare il carbone nordcoreano

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Le importazioni cinesi delle merci nordcoreane sono diminuite del 35 per cento a marzo rispetto al mese precedente. I dati sono usciti lo scorso 25 aprile dopo la decisione di Pechino di sospendere le importazioni di carbone dal regime nordcoreano fino alla fine del 2017, riporta Yonhap.

Le importazioni dalla Corea del Nord sono scese a 114,56 milioni di dollari lo scorso mese dai 176,7 milioni di dollari raccolti nel mese precedente, secondo i dati doganali cinesi.

Alla fine di febbraio 2017, la Cina ha deciso che avrebbe sospeso le importazioni di carbone nordcoreano entro la fine dell’anno in accordo con la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu adottata nel mese di dicembre 2016 per punire Pyongyang per il suo quinto test nucleare avvenuto nel mese di settembre 2016.

La risoluzione si concentrava sulla messa a punto di un importante limite sulle esportazioni di carbone della Corea del Nord, l’unico elemento di esportazione più grande del paese e fonte di moneta forte. Il limite è stato fissato a quello inferiore tra 7,5 milioni di tonnellate o 400 milioni di dollari.

La Corea del Nord si basa fortemente sulle esportazioni di carbone in Cina per i suoi redditi in valuta estera. La Cina ha importato 1,9 miliardi di dollari di carboni dalla Corea del Nord lo scorso anno.

Il volume delle esportazioni di carbone della Corea del Nord ha superato di quasi tre volte quello imposto dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nella sua ultima risoluzione punitiva. Secondo quanto compare sul sito Onu ripreso da Yonhap, enormi spedizioni di carbone sono state fatte partire, prima che Pechino annunciasse il suo blocco alle importazioni.

I dati Onu non hanno specificato però quale paese abbia importato il carbone nordcoreano nel corso dei mesi, ma il numero di segnalazioni degli Stati membri che hanno acquistato il carbone della Corea del Nord riporterebbero ad un solo grande importatore: la Cina.

L’ultimo aggiornamento del Comitato per le sanzioni Onu che sovrintende l’attuazione delle sanzioni del Consiglio di sicurezza sulla Corea del Nord, mostra che Pyongyang ha esportato un totale di poco superiore ai 2 milioni di tonnellate di carbone nel mese di dicembre 2016, per un valore di 183,89 milioni di dollari.

In termini di valore, il volume mensile dell’esportazione è andato ben oltre il tetto all’importazione fissato a 53,5 milioni, che il Consiglio di Sicurezza ha imposto nella risoluzione 2321 per il periodo 30 novembre – 31 dicembre 2016. Il massimale annuo di importazione per il 2017 è stato fissato a 7,5 milioni di tonnellate per un valore di 400,87 milioni di dollari.

Il Comitato per l’aggiornamento delle sanzioni ha anche mostrato che l’esportazione mensile di carbone nordcoreano a gennaio 2017 si è attestata a 1,44 milioni di tonnellate, oltre il 19 per cento del totale annuo.

I dati Onu suggerivano anche che la Cina avesse immagazzinato il carbone nordcoreano prima del suo annuncio del blocco delle importazioni fino alla fine del 2016. La Cina ha detto che la sua decisione è stata presa in accordo con l’ultima risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu.

Antonio Albanese