VENEZUELA. Continuano i saccheggi nei mercati

258

Almeno 31 mercati alimentari sono stati saccheggiati e derubati nel centro del Venezuela nelle ultime due settimane, ha detto il vice presidente della Camera di Commercio e Industria del Comune di Caronì, David Bermúdez, secondo cui il cibo è stato rubato per le diffuse condizioni d’insicurezza e per il calo della produzione, sulla base dei dati della Camera venezuelana dell’Industria alimentare, nei primi 11 giorni di maggio.

Secondo Bermúdez, intervistato dal Correo de Caronì ci sono «due problemi che riguardano la mobilità degli alimentari. In primo luogo, l’insicurezza sulle strade perché le truppe sono andati a contenere le proteste a Caracas e in altre città e i posti di blocco e controllo sono stati rimossi. Molti autisti si rifiutano di uscire perché temono per la loro vita dopo che alcuni sono stati feriti».

In parallelo, ha poi detto, la produzione interna resta in declino: «Ci sono meno camion, perché i livelli di produzione sono diminuiti. Nel caso del riso, la produzione è ferma per il 90% e questo fatto ha colpito la distribuzione». Nel caso della farina di frumento, ha poi detto, servirebbero sette navi in entrata al mese, di cui solo quattro di grano dovrebbero andare per la panificazione, ma non sono arrivate  e il risultato è che pochi panifici producono e ci sono lunghe code alle rivendite.

Mentre i sindacati valutare la situazione, i fallimenti degli esercizi sono aumentati per mancanza di rifornimenti; c’è penuria di tutto dalla carne alle bevande. Nel caso delle verdure, le grandi fiere della regione come la Colombia e Alta Vista Villa hanno propri mezzi per trovare le verdure oltre che nei mercati generali e questo gli ha permesso di garantirsi l’approvvigionamento.

Il Centro di documentazione e analisi sociale della Federazione venezuelana degli Insegnanti stima che nel mese di aprile, si è registrata una scarsità del 29,31% di 58 prodotti contenuti nel paniere alimentare in Venezuela. La scarsità ha costretto a cambiare abitudini di consumo e ha innalzato il numero dei casi di malnutrizione.

Graziella Giangiulio