SIRIA. Assad: “La guerra continuerà fino alla liberazione di tutto il paese”

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«La guerra in Siria continuerà fino a quando ogni parte del territorio della nazione non sarà liberata dai terroristi», ha detto il presidente siriano Bashar Assad in una intervista a Sputnik, ricordando come il coinvolgimento della Russia nel conflitto su richiesta di Damasco abbia cambiato il corso degli eventi.

Sono oramai 5 anni che Mosca fornisce assistenza militare a Damasco ma per Assad la guerra non è finita: «No, assolutamente no. Finché ci sono terroristi che occupano alcune zone del nostro Paese e commettono diversi tipi di crimini e omicidi e altri crimini, non è finita, e penso che chi li controlla sia ansioso di farla continuare per molto tempo. Questo è ciò che crediamo», ha detto Assad.

Per Assad, sono tre i punti di svolta fondamentali della guerra: la prima liberazione da Jabhat al Nusra nel 2013 e poi l’improvvisa comparsa di Daesh e la successiva presa di importanti aree nel 2014.

«Poi un’altra svolta è stata quando i russi sono arrivati in Siria nel 2015 e abbiamo iniziato a liberare insieme molte aree. In quella fase, dopo che i russi sono venuti in Siria per sostenere l’esercito siriano, direi che il punto di svolta è stato quello di liberare la parte orientale di Aleppo, è da lì che è partita la liberazione di altre aree in Siria. È stato importante per l’importanza di Aleppo e perché è stato l’inizio della liberazione su larga scala che è continuata più tardi a Damasco, al resto di Aleppo recentemente e ad altre aree nella parte orientale della Siria e nella parte meridionale», ha detto Assad.

«La guerra in Siria è al suo nono anno. Nell’agosto 2015, Damasco ha chiesto a Mosca assistenza militare per contrastare le forze armate dell’opposizione, comprese le organizzazioni terroristiche. Le forze russe hanno fornito assistenza sul campo e monitorato il cessate il fuoco, oltre a facilitare il ritorno dei rifugiati siriani e il ripristino della normalità», ha poi detto.

Il presidente siriano ha poi aggiunto: «Gli Stati Uniti stanno usando l’accusa che truppe iraniane sono presenti in Siria per continuare la propria presenza militare illegale e il sostegno ai terroristi».

Poi ha aggiunto: «Prima di tutto, non abbiamo truppe iraniane e questo è molto chiaro», l’assistenza dell’Iran a Damasco è limitata all’invio di esperti militari che lavorano con le truppe siriane sul campo ma non si impegnano nei combattimenti.

«La questione iraniana è un pretesto per occupare il territorio siriano e sostenere i terroristi», ha sottolineato Assad.

Assad ha descritto come esempio come gli Stati Uniti l’anno scorso abbiano chiesto alle autorità russe di «convincere gli iraniani che dovevano spostarsi a 80 chilometri dal confine con le alture del Golan», area siriana controllata da Israele, in cambio della de-occupazione dell’area di Al-Tanf sul confine tra Siria e Iraq. Secondo il presidente siriano, l’Iran ha accettato, dato che non c’erano comunque truppe iraniane, ma le truppe statunitensi non si sono mai ritirate dall’area indicata.

Parlando poi degli Elmetti Bianchi, li ha definiti come “strumenti per il terrorismo (…) Sono stati creati dal Regno Unito, sostenuti dagli Stati Uniti e, naturalmente, dalla Francia e da altri Paesi occidentali, e utilizzati direttamente dalla Turchia».

Alla domanda se Damasco intende avviare un’azione legale contro gli Elmetti Bianchi in particolare, il presidente siriano ha risposto: «Sì, certo, sono criminali (…) Non sto dicendo niente di diverso. Prima di essere Elmetti Bianchi, erano al-Nusra. Ci sono video e immagini (…) , quindi devono essere processati in Siria (…) Sono criminali come individui, ma sono un’istituzione occidentale – un’organizzazione terroristica estremista – basata su Jabhat al Nusra», ha sostenuto Assad.

Tommaso Dal Passo