Rosneft subisce le sanzioni

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GRAN BRETAGNA – Londra. 04/06/14. Il Gruppo bancario britannico HSBC Holdings è il secondo, dopo Banca Lloyds, a ritirarsi dall’operazione di prestito BP per comprare petrolio e prodotti petroliferi in “Rosneft” (operazione prevede rimborsi anticipati).

Fonte Bloomberg. A quanto pare il rifiuto non dipende da un problema di natura economico-finnziaria quanto piuttosto dalle sanzioni imposte dall’Occidente alla Russia. Lloyds Bank è stata la prima a rifiutare il prestito a BP. Le banche inglesi hanno ora un mandato a trattare con l’organizzazione di Bank of China Ltd e Deutsche Bank AG. Secondo alcuni rumors l’affare tra BP e Rosneft si farà nonostante il no degli istituti bancari occidentali. Quello che cambierà è la natura del contratto, se prima l’azienda russa chiedeva un anticipo di pagamento per petrolio di 4 miliardi di dollari ora ne chiede 2. Secondo fonti Reuters il capo della “Rosneft”, Igor Sechin è uno dei destinatari delle sanzioni imposte alla Russia per la situazione in Ucraina. Tra le soluzioni possibili ricevere il compenso sotto forma di crediti da British Petroleum. Secondo la Reuters invece l’affare non si farà a causa della possibilità di nuove sanzioni, in attesa che le banche occidentali cercano di tagliare accordi con compagnie russe. Ci sarebbe una maggiore chance negoziare i titoli se Sechin rassegnasse le dimissioni dal suo incarico. Secondo la testata RBC che cita l’addetto stampa di “Rosneft”, Mikhail Leontiev, per ora, le voci sul mancato accordo sono solo “congetture”, che “non hanno alcun fondamento.” Secondo lui, le sanzioni statunitensi contro Sechin non comportano difficoltà per l’azienda di attrarre finanziamenti.