Arabia Saudita. Riad nel mirino del terrorismo DAESH

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di Maddalena Ingroia  AUSTRALIA – Sidney 01/12/2106. Il 17 novembre  2016, è stato pubblicato, per il quarto anno consecutivo, il Global Terrorism Index 2016, curato dall’Institute for Economics and Peace di Sydney, il think think leader a livello internazionale per l’analisi delle situazioni di pace e del suo impatto economico a livello globale. L’indice, noto come Gti, si basa sul Global Terrorism Database, un archivio messo insieme dall’Università del Maryland, classifica in maniera sistematica i paesi del mondo in ordine alle attività terroristiche che accadono entro i loro confini. L’indice viene estensivamente utilizzato da governi, istituti accademici, ong, nonché organismi intergovernativi come l’Ocse, la Banca Mondiale e le Nazioni Unite.

L’edizione 2016, tra le varie analisi illustrate, ha  messo in evidenza come l’Arabia Saudita compaia tra i Paesi che hanno testimoniato il più ragguardevole deterioramento in termini di attacchi e vittime legate al terrorismo  negli  ultimi 3 anni. In modo particolare nel 2015, nel regno saudita, il numero delle vittime del terrorismo è cresciuto di sei volte,  con il più alto livello di atti di terrorismo subiti dal paese dal 2000.  Daesh e gruppi affiliati sono stati responsabili per l’88% degli attacchi da attribuirsi ad un singolo gruppo. Il resto è da ricondursi ad attacchi da parte di militanti Houthi.

Ciò ribadisce quanto Riad, che da sempre condanna il terrorismo in tutte le sue forme ed è costantemente impegnato a livello globale e in sinergia con la comunità Internazionale nella strenua lotta a questa piaga, ha costituito e continua a costituire un primario obiettivo per l’estremismo e il terrorismo.