COREA DEL NORD. Pyongyang lancia un missile e Honolulu rimette le sirene

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La Corea del Nord ha lanciato un missile balistico dalla provincia di Pyongan del Sud nelle prime ore del 29 novembre. Lo ha reso noto il Joint Chief of Staff sudcoreano, rilanciati da Yonhap.

Il missile, partito dalla cittadina di Pyongsong, si è diretto verso est; gli Usa ritengono che si sia trattato di un missile balistico intercontinentale, che sia stato lanciato dalla località nordcoreana di Sain Ni, ed abbia viaggiato per mille chilometri prima di inabissarsi nel Mar del Giappone (o Mare Orientale).

Il Giappone aveva rilevato una serie di segnali radio dalla Corea del Nord che suggerivano, appunto, la preparazione di un nuovo lancio di missili balistici, nonostante le immagini satellitari non avessero mostrato nuove attività.

Secondo Asahi Shimbun, che cita fonti governative, i soli segnali radio non erano stati sufficienti per determinare l’imminenza di un lancio, ma il governo aveva innalzato il livello di allerta dopo aver intercettato tali segnali radio, suggerendo che un lancio sarebbe potuto avvenire in pochi giorni, come infatti è avvenuto dopo poche ore. Il rapporto del governo affermava, inoltre, che i segnali avrebbero potuto essere legati all’addestramento militare invernale dei militari nordcoreani.

L’agenzia sudcoreana Yonhap, poi, citando fonti governative sudcoreane, aveva anche riferito, prima del lancio, che i servizi segreti degli Stati Uniti, della Corea del Sud e del Giappone, avevano recentemente rilevato segni di un possibile lancio di missili ed erano stati posti in allerta.

Il governo degli Stati Uniti aveva affermato che le recenti informazioni suggerivano la possibilità che la Corea del Nord stesse preparando un nuovo test missilistico e che Washington non si sarebbe sorpresa se tale test dovesse aver luogo nel prossimo futuro, come infatti è avvenuto. L’intelligence degli Stati Uniti faceva notare, comunque, che la Corea del Nord aveva inviato in precedenza segnali deliberatamente fuorvianti di preparativi per test missilistici e nucleari, in parte per mascherare i preparativi reali, e in parte per mettere alla prova l’intelligence statunitense e alleata.

Nel frattempo le Hawaii si preparano e rimettono in sesto le sirene di allarme, ferme dalla fine della Guerra Fredda.

Il governo si appresta, infatti, a riportare in vita la sirena da attacco nucleare in tutto lo stato, riporta  Star-Advertiser, quotidiano di Honolulu. Si tratta di una vera reliquia della Guerra fredda che avvertirà gli isolani se un missile si sta dirigendo verso le Hawaii.

Se l’allarme dovesse scattare, significherebbe che i residenti hanno 15 minuti prima che una bomba nucleare distrugga le Hawaii. I test saranno effettuati il primo giorno lavorativo di ogni mese per il prossimo futuro.

Antonio Albanese