OMS: vaccini anti Ebola a Ginevra

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SVIZZERA – Ginevra 23/10/2014. L’Oms ha annunciato il primo passo positivo nella lotta al virus Ebola.

Dopo gli appelli del Segretario generale Onu per destinare più fondi per affrontare l’epidemia, l’Organizzazione mondiale della Sanità ha annunciato il 21 ottobre la consegna di vaccini da testare contro l’Ebola per il 22 ottobre. I vaccini sono arrivati a Ginevra e sono conservati presso l’ospedale cantonale della città. La consegna dei vaccini è il primo passo di un processo avviato dall’Oms alla fine di settembre, quando ha organizzato una consultazione di oltre 70 esperti per valutare lo stato dei lavori per verificare ed eventualmente concedere la licenza ai due vaccini anti Ebola in sperimentazione. «L’obiettivo generale era quello di fare il punto sulle numerose iniziative attualmente in corso per valutare rapidamente i vaccini contro l’Ebola. Il passo successivo è quello di rendere questi vaccini disponibili il più presto possibile, ed in quantità sufficienti, per proteggere gli operatori in prima linea e fare la differenza nella futura evoluzione dell’epidemia», si legge nel comunicato dell’Oms. L’obiettivo finale, continua il comunicato «è quello di avere un prodotto completamente testato e con licenza che possa essere utilizzatonelle campagne di vaccinazione di massa». L’annuncio dell’arrivo dei vaccini da testare segue la recente conferma dell’Oms che sia la Nigeria che il Senegal sono “liberi” dall’Ebola, dopo che in 42 giorni non è stato registrato un singolo caso, un dato che l’Oms ha celebrato come «successo spettacolare». Sempre per l’Oms, Liberia, Guinea e Sierra Leone hanno sottostimato la portata dell’epidemia che li ha colpiti ma che è «impossibile dire in quale misura». L’attenzione dell’agenzia Onu è focalizzata sulla lotta alla malattia per ridurre al minimo il suo impatto sulla popolazione dell’Africa occidentale. Accanto all’Oms, un’altra agenzia delle Nazioni Unite, l’Unicef ha posto l’accento sulla situazione dei sopravvissuti all’Ebola che lottano contro la stigmatizzazione, l’isolamento e lo stress psico-sociale, nonostante abbiano superato la malattia. I centro Unicef, in Liberia ad esempio, hanno individuato e formato 20 sopravvissuti per aiutare altri centri di assistenza del paese, soprattutto verso i bambini. Ban Ki-moon ha commentato favorevolmente l’innalzamento del finanziamento del Fondo fiduciario Multi-Partner per l’Ebola, parte integrante della base finanziaria nella risposta globale controlli virus, nonché la più ampia risposta economica delle Nazioni Unite. Il Segretario Generale ha istituito il Fondo per fornire «una piattaforma flessibile, responsabile, strategica e trasparente per finanziare le criticità prioritarie e contribuire a ridurre il tasso di trasmissione dell’Ebola», dice la nota Onu, in cui poi si legge che sarebbe utile fornire un’ampia gamma di materiali, tra cui personale addestrato, medici, laboratori mobili, veicoli, elicotteri, dispositivi di protezione e capacità Medevac. Ban Ki-moon ha osservato che la quantità totale di impegni e promesse ora si attesta sui 50 milioni di dollari e ha esortato tutti i paesi che hanno già contribuito «a prendere in considerazione quanto in più si possa fare, e coloro che devono ancora a contribuire a farlo con urgenza». L’Onu aveva inizialmente fissato l’obiettivo a 100 milioni di dollari da raggiungere entro la fine di ottobre.