NAGORNO KARABAKH. Mosca e Teheran vogliono porre fine al conflitto

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La Russia sta valutando una proposta iraniana per porre fine al conflitto tra l’Azerbaigian e le forze armene nell’enclave del Nagorno-Karabakh dopo che tre cessate il fuoco non sono riusciti a fermare i combattimenti che sono ormai alla sesta settimana. L’agenzia di stampa Interfax ha citato il vice ministro degli Esteri russo Andrei Rudenko, dicendo che la proposta dell’Iran è stata fatta dal vice ministro degli Esteri Abbas Abaqchi durante una visita a Mosca la settimana scorsa, ma non ha fornito dettagli.

Almeno mille persone, e forse molte di più, sono state uccise da quando sono scoppiati i combattimenti del 27 settembre nel Nagorno-Karabakh, un’enclave internazionalmente riconosciuta come parte dell’Azerbaigian ma popolata e controllata da armeni di etnia armena. I peggiori combattimenti degli ultimi 25 anni hanno sottolineato l’influenza della Turchia, alleata dell’Azerbaigian, nel Caucaso meridionale, una regione un tempo parte dell’Unione Sovietica e a lungo dominata da Mosca, che ha un patto di difesa con l’Armenia, riporta Memo.

Le agenzie di stampa russe hanno riferito la scorsa settimana che l’Iran ha proposto un ruolo di primo piano nei negoziati di pace per i Paesi della regione. La Russia, ha detto, sarebbe uno di questi Paesi. I negoziati sono stati condotti per decenni da Russia, Francia e Stati Uniti nel loro ruolo di copresidenti del Gruppo di Minsk dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, Osce.

A poche ore dal raggiungimento di un accordo con le parti in guerra, venerdì scorso, per non colpire i civili, gli attacchi sono ripresi e permangono preoccupazioni per la sicurezza degli oleodotti e dei gasdotti in Azerbaigian. I progressi sul campo di battaglia hanno ridotto l’incentivo dell’Azerbaigian a raggiungere un accordo di pace duraturo e complicato gli sforzi internazionali per mediare un cessate il fuoco, n cui la Turchia vuole un ruolo più importante. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha detto che Mosca continuerà a lavorare con la Turchia per fermare l’escalation dello scontro militare nel Nagorno-Karabakh. Secondo Kommersant, Lavrov ha anche stimato che circa 2.000 siriani stavano combattendo e ha chiesto ad attori esterni al conflitto di fermare il loro arrivo.

Tommaso Dal Passo