Anche nella giornata del 29 luglio riflettori accesi sulle possibili conseguenze dopo l’attacco all’istituto scolastico druso nelle alture del Golan. I rumors nella social sfera affermano che Israele potrebbe usare questo attacco come scusa per attaccare Hezbollah, mentre altri affermano che, non essendo i drusi israeliani, non ci sarà una guerra su larga scala e che la voce grossa serva di fondo per tranquillizzare la parte della comunità drusa filo israeliana e null’altro.
Sul fronte dei negoziati per la liberazione degli ostaggi il Fonte della Resistenza Palestinese ad Al-Mayadeen ha detto: “Israele si sta muovendo verso la presentazione di una nuova proposta sugli ostaggi che mina ciò che è stato discusso negli ultimi sei mesi.” Kan Channel riferisce che Netanyahu ha aggiunto una nuova condizione ai negoziati di Roma, ovvero ottenere i nomi dei prigionieri vivi che verranno rilasciati. Il ministro della Sicurezza Itamar Ben Gvir: “Hamas deve essere sconfitto e non bisogna sottomettersi ai suoi dettami che chiedono la resa. Il territorio della Striscia di Gaza deve essere occupato permanentemente e gli aiuti devono essere fermati: ho peggiorato le condizioni dei palestinesi nelle carceri, e ne sono orgoglioso. Nessuna intenzione di sottomettersi ai dettami di Hamas”.
Tornando agli effetti dell’attacco a Majdal Shams, in una scuola dove hanno perso la vita 11 persone e dove almeno 30 sono rimaste ferite: le Nazioni Unite, Giordania, Egitto, Francia, Germania hanno chiesto una de escalation rispetto agli eventi. Stati Uniti, Danimarca, Norvegia, Francia, Germania, e Arabia Saudita sono solo i nomi di alcune nazioni che hanno chiesto ai propri connazionali di non recarsi in Libano e a quelli che sono in Libano hanno chiesto di rientrare. In tilt il traffico aereo. Interruzione dei voli in Libano in attesa della risposta di Israele: Lufthansa, Swiss International ed Eurowings hanno sospeso i voli per Beirut fino al 6 agosto.
La compagnia aerea greca Aegean Airlines ha cancellato alcuni voli e sta valutando la situazione quotidianamente. Qatar Air sta modificando il suo programma di volo. MEA ha riprogrammato alcuni voli di domenica e lunedì. La compagnia tedesca Lufthansa ha annunciato la sospensione dei voli per Beirut fino al 5 agosto. Air France e Transavia hanno dichiarato di aver sospeso i voli per Beirut per timori di un aumento delle tensioni tra Hezbollah e Israele.
Secondo la ricostruzione dell’accaduto le IDF e gli Stati Uniti affermano che sia stato un Falaq-1 usato da Hezbollah per colpire la base militare israeliana che è sita oltre la collina dove si trova il villaggio druso di Majdal Shams ad arrivare corto e colpire la scuola drusa. Hezbollah ha negato ogni responsabilità. L’Esercito Israeliano nella giornata del 28 ha affermato che l’attacco non è stato intenzionale. Caleb Sif, presidente dell’Iniziativa Drusa, membro del partito Hadash: “I missili che hanno colpito i villaggi drusi e la Galilea sono missili intercettori Iron Dome”.
L’IDF ha diffuso le prove che le schegge trovate ieri sul luogo di un attacco missilistico a Majdal Shams corrispondono a un missile Falaq-1 di fabbricazione iraniana utilizzato da Hezbollah. L’IDF rivela anche la traiettoria di volo del razzo lanciato dall’area di Shab’a, nel sud del Libano.
L’inviato americano, Amos Hochstein ha trasmesso il messaggio che qualsiasi attacco a Beirut e nei sobborghi verrà accolto con uno attacco a Gush Dan e Gerusalemme. Il Libano ha condannato l’attacco ai civili ma ha anche detto che un attacco a Beirut porterà il Libano dalla parte di Hezbollah. Il ministro degli Esteri Abdullah Bouhabib ha detto a Reuters: “Gli Stati Uniti hanno chiesto al governo di tenere a freno Hezbollah”. Walid Jumblatt ad Al Jazeera: “Hockstein ha detto che “Israele” effettuerà un’operazione su larga scala, e gli ricordo che è un mediatore e non un portatore delle minacce “israeliane””. Najīb ʿAzmī Mīqātī ha chiesto un “cessate il fuoco su tutti i fronti è l’unica soluzione per evitare di peggiorare la situazione sul terreno”.
Le fonti militari israeliane riferiscono che non vi è unità nel governo in merito alla risposta da dare a Hezbollah per l’attacco alla scuola drusa e soprattutto i militari non vogliono, come professano alcuni politici, un’escalation nella regione.
Per Binyamin Gantz: “È necessaria una risposta importante contro Hezbollah e il Libano, e la questione non può continuare”. Il leader dell’opposizione israeliana Lapid durante i funerali a Majdal Shams: “La reazione sarà dura e si ripercuoterà in tutto il Medio Oriente”. I drusi hanno protestato per la visita del primo Ministro israeliano Netanyahu ai funerali e hanno chiesto a Bezalel Smotrich, ministro per le Finanze di Israele di andarsene. Per la testata Maariv, Ben Gvir farà pressione sul mini consiglio ministeriale affinché si intensifichi con il Libano e presenterà due proposte per attuarla.
La comunità drusa nel Golan è erede della tradizione siriana, quelli che nel 1982 bruciavano i passaporti israeliani. Nel 2016 l’esercito israeliano ha dato vita con la comunità drusa israeliana e parte di quella del Golan a una unità di drusi che combattono con Israele. Un’altra fetta è alleata con Hezbollah e vive in Libano. L’autorità spirituale drusa, lo sceicco Abu Youssef Amin Al-Sayegh, ha rilasciato un videomessaggio in seguito al tragico incidente a Majdal Shams dove invita i drusi a stare attenti ai tentativi di “piantare sedizione” e “separarli dall’ambiente circostante” e a “non permettere a coloro che hanno tentazioni di sfruttare questa ferita”.
Critiche ai social che postano dichiarazioni di odio da parte dei drusi contro Hezbollah riferendo che quelli che postano non sono drusi siriani del Golan ma drusi israeliani.
II Capo di Stato Maggiore IDF ha chiarito che le forze militati israeliane adottano una posizione contraria all’attacco alle infrastrutture in Libano. Piuttosto, secondo loro, bisogna concentrarsi su Hezbollah, ed espandere le azioni mirate contro questa struttura. La Radio dell’esercito israeliano afferma: “Israele non è interessato a una guerra globale con Hezbollah, ma solo a infliggergli un duro colpo”. Alla fine del Gabinetto secondo il corrispondente militare israeliano, Alon Ben David: “Gli obiettivi che l’esercito israeliano ha presentato a livello politico per l’approvazione da colpire in Libano in risposta all’incidente di Majdal Shams sono tutti obiettivi militari”.
Nonostante le rassicurazioni di alcuni, c’è chi afferma, che l’esercito israeliano stia spostando uomini e mezzi nel nord al confine con li Libano. Il sito web israeliano Wala scrive: “L’esercito israeliano non si sta solo preparando a lanciare un drammatico attacco contro il Libano, ma si sta anche preparando a respingere un previsto attacco di Hezbollah dall’aria e dal suolo”. Le forze di riserva avrebbero ricevuto chiamate segrete per prepararsi a una possibile escalation imminente. Inoltre, i volontari medici per Israele hanno appena lanciato un appello urgente per chirurghi generali, chirurghi toracici, chirurghi traumatologici e anestesisti per aiutare a gestire gli ospedali del nord di Israele.
L’ufficio del primo Ministro afferma che i membri del gabinetto hanno “autorizzato il primo Ministro e il ministro della Difesa a decidere il modo di rispondere a Hezbollah e i tempi”. “Mi piacerebbe molto vedere Beirut bruciare oggi, andare a fuoco in risposta all’evento che è accaduto” Yitzhak Wasserlauf, ha detto il Ministro israeliano del Negev, Galilea e Resilienza nazionale.
Sempre da fonti social si apprende che i treni ad Haifa saranno fermi per alcuni giorni, in preparazione di un’escalation con Hezbollah e per evitare un evento con vittime di massa. Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ad un incontro con la stampa: “Ci stiamo avvicinando al punto di una guerra su vasta scala nel nord contro Hezbollah”.
I media militari di Hezbollah hanno pubblicato un video intitolato “Non vi resteranno più carri armati”, si tratta di un riferimento a ciò che Hassan Nasrallah ha detto nel suo ultimo discorso, una citazione che è stata anche presente nel video: “Se i vostri carri armati arriveranno in Libano e nel Libano meridionale, non soffrirete di una carenza di carri armati, perché non vi resteranno più carri armati”. Hezbollah è in massima allerta e ha evacuato diversi “siti chiave” nel Libano orientale e meridionale in caso di un possibile attacco israeliano. L’Iran avrebbe dato a Hezbollah il permesso di rispondere all’attacco israeliano: “La profondità dell’attacco israeliano in Libano sarà pari alla profondità della risposta di Hezbollah”.
Mentre la scuola drusa veniva attaccata, gli Houthi hanno presentato il missile balistico antinave Assif, un adattamento del missile iraniano Fatah. Questo missile ha una gittata fino a 450 km e trasporta una testata del peso di 380 kg. Il ministro dell’Informazione dello Yemen ha affermato che le guardie rivoluzionarie stanno trasferendo migliaia di cittadini pakistani e afghani in gruppi nelle regioni controllate dagli Houthi.
Ed ora uno sguardo al fronte Israele – Hamas -Hezbollah aggiornato alle ore 15:00 del 29 luglio.
L’IDF sta spostando i carri armati al confine con il Libano. Nel sud del Libano tra il 27 e il 29 luglio si contano numerosi attacchi israeliani contro infrastrutture di Hezbollah: dopo una ricognizione con droni sui settori di Naqoura, Tiro, Qasimiya e Bint Jbeil a sud del fiume Litani e sui settori di Jebshit, Saksakiyeh e Bekaa occidentale a nord del fiume Litani nel sud del Libano, sono arrivati gli attacchi a Taria nella Bekaa, che si trova a 100 km dal confine con Israele.
Attività molto intensa di droni israeliani su diverse aree del Libano meridionale: Chaqra di Al-Shihabi Al-Tayyibah e Al-Mansouri. Bombardata ripetutamente l’area in prossimità della città di Aita al-Shaab nel sud del Libano. Raid israeliano contro un’auto sulla strada principale Mais al-Jabal-Shaqra, morti registrati nei due d sulla strada principale Mays al-Jabal-Shaqra.
A partire dalle 11:00 del 29 luglio si registra una trasmissione debole delle due reti di telecomunicazioni (Touch e Alfa) in alcune regioni del Libano e assenza di dati Internet in molte altre. Attacco a Tiro è nell’area tra Al-Burj al-Shamali e Al-Housh attacchi registrati a: Villaggio di Khiyam; Kfarkila; Burj al-Shimali (distretto di Tiro); Periferia di Abassieh (distretto di Tiro). I media israeliani affermano che questa non è la risposta all’incidente di Majdal Shams.
Razzi lanciati dal Libano verso Shtula, attacchi di droni israeliani segnalati nei villaggi di Yaroun e Sheheen. Nella serata del 28 luglio nuovi attacchi aerei israeliani ad Aita al-Shaab. Attacco a Markaba con un drone israeliano. Presa di mira la casa del defunto di Hezbollah Fadl Noureddine ucciso il 26 luglio.
In risposta Hezbollah ha attaccato il nord di Israele: attacco la base militare di Al-Baghdadi a sud-ovest di Qiryat Kleb, come risposta all’assassinio nel villaggio di Shaqra. Hezbollah risponde colpendo la posizione di soldati israeliani nella colonia di Al-Manara provocando l’incendio e il ferimento di coloro che si trovavano al suo interno.
Missili pesanti sono caduti nelle vicinanze della colonia di Shtola nella Galilea occidentale dopo essere stati lanciati dal Libano. Grandi incendi sono scoppiati nelle foreste che circondano Qiryat Shmona dopo che dei razzi sono caduti nella zona. Avvisi UAV nella punta della Galilea.
Continuano gli scontri tra le Qassam e esercito israeliano a Gaza, le Qassam rivendicano battaglie a distanza zero con le forze israeliane che penetrano a sud del quartiere Tal al-Hawa nella città di Gaza. L’IDF già il 27 luglio aveva lanciato un appello alla popolazione civile della città di Khan Yunis a causa di imminente attacco. L’area da evacuare è all’interno della zona umanitaria dichiarata da Israele. I confini di tale zona, come specificato, verranno modificati di conseguenza.
L’IDF intende adottare misure severe contro i militanti di Hamas che si sono stabiliti a Khan Yunis. Ai residenti della città viene chiesto di spostarsi verso la zona umanitaria più vicina ad Al-Mawasi. Il messaggio viene diffuso anche tramite SMS, messaggi vocali telefonici e volantini.
L’esercito israeliano ha fatto saltare in aria una stazione di distribuzione dell’acqua a Rafah Channel 12 conferma gli scontri tra l’esercito e i membri di Al-Qassam a Khan Yunis e Rafah, a sud della Striscia di Gaza.
Il 29 mattina l’IAF ha effettuato un attacco aereo sul villaggio di Reb Tlateen.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
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