IRAN. Discusso a Pechino il futuro dell’Alleanza sino-iraniana

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Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ha detto che l’accordo di partenariato strategico globale di 25 anni firmato con la Cina sarà un patto “win-win” per entrambe le nazioni poiché è utile agli interessi di entrambe le parti.

«In questo accordo, abbiamo incluso tutto ciò che è in linea con gli interessi delle due nazioni. Teheran e Pechino beneficeranno dell’accordo, che oggi entrerà nella sua fase di attuazione», ha detto Amir-Abdollahian alla China Global Television Network, Cgtn. «Le relazioni e i legami tra Teheran e Pechino si stanno espandendo in tutti i settori e i 25 anni di partnership strategica e cooperazione perseguiranno un approccio win-win» ha poi aggiunto.

L’accordo di partenariato, che è stato finalizzato nel maggio 2021, è destinato a rafforzare la lunga alleanza economica e politica tra l’Iran e la Cina ed è visto come una pietra miliare nelle loro relazioni bilaterali.

A capo di una delegazione politico-economica di alto livello, il vertice della diplomazia iraniana si è recato in Cina giovedì scorso su invito della sua controparte cinese, Wang Yi.

Amir-Abdollahian ha detto alla Cgtn di aver discusso con i funzionari cinesi l’attuazione dell’accordo di partenariato, nonché importanti sviluppi regionali e internazionali e i colloqui di Vienna tra l’Iran e le cinque parti dell’accordo nucleare del 2015, tra cui Pechino.

Ha detto che l’inviato cinese ai colloqui di Vienna è una delle parti attive nel processo diplomatico. Il negoziatore cinese, ha aggiunto, ha svolto un ruolo costruttivo a sostegno dei diritti nucleari dell’Iran e ha sottolineato la necessità di una rimozione delle sanzioni degli Stati Uniti contro la Repubblica islamica.

Il 16 gennaio, Ahmad Amirabadi-Farahani, presidente del gruppo di amicizia parlamentare Iran-Cina, ha salutato l’accordo di partenariato strategico come «un fattore di armonia regionale» in Asia, aggiungendo che il patto porterà agli investimenti cinesi in Iran e all’espansione dei contatti regionali.

«Gli Stati Uniti stanno cercando di infliggere un colpo alle economie di Iran e Cina, ma questo nemico comune può rafforzare l’accordo Iran-Cina e fornire una strategia per superare la malizia americana nella regione», ha sottolineato Amirabadi-Farahani.

Il rafforzamento dei legami dell’Iran con l’Oriente «farà sentire gli Stati Uniti e l’Occidente in pericolo, e questo li farà ritirare nei colloqui di Vienna. Questo, infatti, fisserà una scadenza per l’Occidente nei negoziati con l’Iran per chiarire lo stato di rimozione delle sanzioni il più presto possibile», ha poi aggiunto Amirabadi-Farahani.

Luigi Medici