IRAN. Continuano gli arresti degli appartenenti ai movimenti curdi

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Secondo Ahmad Khatami: «I disordini in Iran stanno esalando gli ultimi respiri». Ahmad Khatami è Membro del Presidio del Majles-e Khobragan Rahbari, traducibile in Assemblea degli Esperti per la Guida. Il 27 dicembre ha dichiarato: «La sedizione che è in atto nel Paese è senza precedenti rispetto alle cospirazioni del passato, perché negli attentati passati, come in questo periodo, non sono state offese le santità islamiche, in altre parole è ribellione e sedizione».

Sempre secondo Khatami: «In questi disordini, bruciare la moschea e la bandiera di una nazione, rimuovere i veli dalle teste delle donne, ingannare bambini e adolescenti è uno degli assi principali, che mostra la determinazione degli oppositori a iniziare una guerra combinata in Iran. Sebbene queste rivolte stiano esalando gli ultimi respiri con la vigilanza e l’intuizione del popolo dell’Iran islamico, e gli oppositori non accettino questa sconfitta, e d’altra parte, mettono le persone e le prostitute sulla via della chiamata con piccole minacce e molestie, o che pubblicano immagini e video dei primi giorni delle rivolte».

Nel frattempo è in azione l’organizzazione delle ispezioni municipali di Teheran per l’osservanza dell’hijab e ha affermato che è necessaria anche per i venditori ambulanti della metropolitana. Il capo dell’organizzazione ispettiva del comune di Teheran, è andato di persona presso la stazione della metropolitana Imam Khomeini, e ha esaminato le questioni culturali, sociali con i venditori ambulanti e di Basat Gostan. Sostanzialmente ha controllato se i prodotti che vendono sono in linea con le norme vigenti.

Nonostante le dichiarazioni di rivolte in diminuzione In Iran il 26 dicembre sono stati arrestati sette leader della protesta legati secondo alle autorità al Regno Unito.

Il dipartimento delle pubbliche relazioni della base dell’IRGC Saralla nella provincia iraniana centrale di Kerman ha dichiarato domenica che ha smantellato una rete organizzata collegata al Regno Unito, arrestando sette persone che avevano guidato le recenti proteste in quella provincia.

La rete, che si fa chiamare Zagros, (i monti Zagros hanno da sempre, nei secoli, ospitato le diverse etnie curde iraniane) ha riunito agenti controrivoluzionari sia all’interno che all’esterno del paese per realizzare complotti contro il sistema islamico, specialmente durante i recenti disordini.

Zagros è un altro nome per i combattenti del Movimento di Liberazione del Popolo Curdo in Iran. Esistono molte pubblicazioni dedicate ai “martiri” come per esempio una pubblicazione “Zagros Britan” dedicata alle opere, “Shahid Zagros” che si unì al movimento per la libertà del Kurdistan per difendere i valori della società curda. Nel 1998 Rah Azadi “Ali Mohammadi”, Shahid Zagros, si unì al movimento per la libertà del popolo curdo e dopo sei anni fu ucciso. Il libro testimonia le sue gesta e i commenti dei commilitoni.

Il movimento politico che guida gli Zagros è Kurdistan Hayat Azad Party. I sette arrestati, secondo l’IRGC «erano coinvolti nella pianificazione, hosting e produzione di contenuti, nonché nell’organizzazione e nel fomentare proteste. Anche i loro gruppi e canali di social media sono stati bloccati e sono diventati inaccessibili». Nella dichiarazione dell’IRGC si legge che anche che alcuni dei detenuti erano cittadini con doppia nazionalità che intendevano fuggire dal paese ma sono stati arrestati prima che potessero farlo.

Ricordiamo che a partire dal 2005 molti curdi iraniani sono fuggiti nel Regno Unito chiedendo asilo politico e ottenendolo hanno portato avanti le pratiche per la doppia cittadinanza in qualità di rifugiati politici.

Lucia Giannini

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