INTELLIGENCE. L’affaire Surovikin, il generale russo amico della Wagner

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L’11 settembre sulla social sfera si affermava che il generale Sergei Surovikin era stato nominato capo del comitato di coordinamento della CSI per le questioni di difesa aerea. A darne notizia EADaily con riferimento al Consiglio dei ministri della Difesa della CSI. Secondo la pubblicazione, la scelta di Surovikin per questa posizione è stata approvata all’unanimità. Le informazioni sulla sua nomina non sono state mai confermate ufficialmente. In precedenza era stato riferito che il nome del generale era scomparso dall’elenco dei comandanti in capo delle forze armate sul sito web del Ministero della Difesa russo. Il deputato russo Viktor Zavarzin ha anche osservato che Surovikin è stato trasferito in una posizione legata alla CSI.

Il 15 settembre il generale amico del defunto Prighozin, amato dai militari al fronte, Sergei Surovikin è apparso in Algeria, a darne notizia Kommersant citando una fonte vicina alla sfera del Capo di Stato Maggiore militare russo. Le foto del generale sono apparse nella social sfera anche dalla moschea Abd al-Hamid Ben Badis di Orano, e sembra che il generale faccia parte di una “delegazione russa di alto livello” in visita ufficiale in Algeria. Secondo il giornale, Surovikin è lì con una delegazione del ministero della Difesa.

Secondo alcuni sarà lui a rilevare la questione africana che prima era in mano alla Wagner di Prighozin. Le fonti militari della social sfera associano il viaggio di Surovikin in Algeria al fatto che «la leadership politico-militare del paese attribuisce grande importanza alla direzione orientale nell’attuazione della politica estera». Il generale Andrei Gurulev, membro del comitato di difesa della Duma di Stato, ha affermato che è troppo presto per trarre conclusioni se Sergei Surovikin sarà in grado di realizzarsi in Africa “per il beneficio della Patria”. Intanto lo si è visto in Algeria anche se le foto non lo mostrano in divisa.

L’analista russo di fonti di informazione Yevgeny Yushchuk all’indomani del decreto presidenziale che vedeva il generale Surovikin sollevato dal comando delle forze aerospaziali, il 22 agosto, scriveva: «Dopo quasi due mesi di isolamento (simile in apparenza a un arresto, ma non legalmente), il generale Surovikin è stato sollevato con decreto presidenziale dalla carica di comandante del VKS, ma formalmente lasciato nell’esercito, senza alcuna posizione». «Questo stato di cose è insolito per i civili, ma accade nell’esercito si dice che “è a disposizione del ministro della Difesa”. Una persona ha un grado, è un militare regolare, ma riceve un piccolo stipendio, perché non esiste una posizione e lo stipendio nell’esercito è fortemente legato alla posizione».

La rimozione era collegata per l’analista all’ammutinamento della Wagner PMC che si è come dire conclusa definitivamente con l’annuncio della morte del leader Prighozin. Quasi subito dopo l’avanzata delle colonne Wagner, Surovikin parlò pubblicamente, con una mitragliatrice PP-2000 in mano. In effetti, è stato il primo a non aver paura di farlo. Surovikin ha invitato i ribelli a fermare la ribellione, a tornare sul posto e ad obbedire al comandante in capo supremo, il presidente della Russia. Surovikin ha espresso le stesse tesi che qualche tempo dopo il presidente della Russia ha espresso ai ribelli. Una coincidenza quasi completa.

Esiste una versione secondo cui Surovikin avrebbe potuto sapere della ribellione e quindi finire in isolamento. Surovikin non solo “sapeva della ribellione”, ma ha inviato le informazioni “al piano di sopra” attraverso diversi canali, due giorni prima della ribellione. Anche il capo della Guardia nazionale Zolotov ha detto che “dall’alto” sapevano della ribellione. Ha detto direttamente che lo sapevano, conoscevano l’intervallo di date e ha nominato la stessa di cui Surovikin aveva messo in guardia. Lo stesso ha confermato il presidente della Bielorussia Lukashenko.​

Surovikin per Yushchuk ha una posizione: «la fedeltà al giuramento. Così ha agito il capitano Surovikin nel 1991 e così ha agito il generale dell’esercito Surovikin nel 2023». Inoltre ha raggiunto molti obiettivi nell’operazione speciale: ha fermato il crollo del fronte dopo lo sfondamento delle forze armate ucraine vicino a Balakleya e Izyum nella regione di Kharkiv nell’autunno del 2022; ha salvato 30mila paracadutisti a Kherson dalla morte certa, che minacciava l’uscita delle forze armate ucraine in Crimea. 

Sempre Yushchuk scrive: «Dopo che l’Ucraina ha distrutto la diga della centrale idroelettrica di Kakhovskaya, è stato confermato nei fatti quanto affermato da Surovikin, motivando la necessità di ritirare le unità dalla trappola mortale: sarebbero rimaste senza rifornimento di munizioni e carburante per un paio di settimane, senza la rimozione dei feriti. Sarebbe una morte certa, senza opzioni. E dopo la morte di questi paracadutisti, le forze armate ucraine avrebbero avuto una strada diretta verso la Crimea, non coperta né da fortificazioni né da truppe – tale era la disposizione allora, organizzata, tra l’altro, proprio senza Surovikin».

Surovikin ha anche costruito una difesa che le forze armate ucraine non ha sfondato fino ad ora. Il termine “Linea Surovikin” è apparso tra i gli oppositori russi nel Regno Unito e poi ha messo radici nel mondo, inclusa la Russia. Questa linea “nominale” è già passata alla storia per la sua portata e per i mesi che ha bloccato le Forze Armate ucraine, in contrasto con la loro rapida offensiva ucraina nella regione di Kharkov, dove la difesa russa non è stata costruita da Surovikin. 

Sembra infine che Surovikin molto probabilmente era scomodo per chi all’interno del Ministero della Difesa voglia fare carriera. Un leader militare popolare tra le truppe rappresenta un potenziale pericolo per i leader politici. Una riflessione di Yushchuk è: «”E se decidesse di smettere di essere leale?” È la loro principale preoccupazione. Ciò accade continuamente e con tutti i leader militari popolari nell’esercito. In qualsiasi epoca e in qualsiasi paese.»

Coloro che stanno effettivamente combattendo hanno un atteggiamento negativo nei confronti della rimozione di Surovikin dal comando. Questo è noto sia pubblicamente che non pubblicamente perché per un esercito belligerante la questione di avere comandanti che sappiano mettere in pratica la formula: “Non devi morire per la Patria, devi far morire il tuo nemico” è letteralmente una questione di vita o di morte. 

L’unicità di Surovikin è che in pratica, otto mesi prima dell’inizio delle battaglie per il corridoio terrestre, è in grado di “giocare” mentalmente sia per se stesso che per il nemico, esaminare le opzioni per eventi militari e pianificare una linea difensiva che nessuno aveva mai realizzato prima e che è in grado di fermare effettivamente le truppe ucraine.  Finora, nessuno dei leader militari russi ha dimostrato o dimostrato tali capacità.

Sulla social sfera russa si legge: «Molte persone sanno come organizzare le parate, ma non sanno pensare con un anno di anticipo per poi battere nella pratica gli ufficiali dello stato maggiore della NATO. Pertanto, la sensazione nell’esercito ora è spiacevole. L’esercito spera ancora che Surovikin, forse, sia stato semplicemente tirato fuori da coloro che stanno cercando di “annegarlo”, e poi la leadership del paese troverà una sorta di costruzione in cui sarà messo in risalto il talento di un leader militare unico utilizzato a beneficio dell’esercito. Ma per ora è solo una speranza. Vediamo come si evolve la situazione».

A quanto pare ora Surovikin dovrà far emergere la posizione russa in Africa e ritagliarsi un ruolo oltre alla Cina e ora agli USA.

Graziella Giangiulio e Antonio Albanese

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