I BRICS continuano a far parlare, il sei settembre si è assistito alla presentazione della Banconota della moneta unica BRICS presentata dall’ambasciatore russo in Sud Africa. Il disegno di legge in merito è stato presentato all’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti in Sud Africa.
Tra le note del summit invece è rimasta la dichiarazione del Ministro per gli esteri russo, Sergej Lavrov che ritiene che il tempo durante il quale l’Occidente cercherà di raggiungere i suoi obiettivi in Ucraina possa essere giudicato dalla durata delle operazioni in Iraq e Afghanistan. «Al vertice dei BRICS, ne abbiamo discusso con i colleghi in un contesto informale, e mi hanno chiesto: quanto pensi che avranno bisogno per difendere l’Ucraina affinché vinca sul campo di battaglia. Io dico: non riesco a indovinare, ma ci sono esempi nella storia: guardate quanto hanno impiegato in Iraq, quanto hanno impiegato in Afghanistan per raggiungere i loro obiettivi. Penso che qui la risposta sia chiara», ha detto Lavrov.
Il fatto è che i BRICS oltre ad aver aperto le porte a nuovi paesi sta dando vita a una serie di iniziative che an danno a incidere sull’economia e sulla società nel prossimo futuro.
Tra le iniziative quelle possibili con il Canale di Suez: «Il Canale di Suez è pronto a cooperare con i paesi BRICS e sta sviluppando un piano per attirare investimenti», ha detto al MENA il capo della zona economica del Canale di Suez, Walid Jamal al-Din. «L’adesione al gruppo BRICS porterà maggiori benefici alla zona economica», ha affermato Jamal al-Din, sottolineando la disponibilità «a cooperare, il che aumenterà la quantità di investimenti». Lui ha detto che i rappresentanti della zona economica stanno progettando «di iniziare in ottobre un tour all’estero nei paesi dell’associazione» per discutere delle opportunità per i potenziali investitori.
L’attrattiva dei BRICS e dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) sulla scena mondiale sta crescendo mentre l’Occidente indebolisce sempre più le istituzioni di governance globale, ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Non solo, secondo le fonti social vicino ai BRICS, le sanzioni anti-russe avvicinano i paesi BRICS. A confermare questa teoria anche Russell Hardy, amministratore delegato della società commerciale Vitol (olandese), ha affermato che le sanzioni potrebbero creare legami più forti tra i paesi BRICS, che stanno diventando “una sorta di controforza” alle politiche occidentali. Le sanzioni causano malcontento tra i paesi BRICS anche nei rapporti con gli Stati Uniti e l’UE. In molti discutono sulla possibilità di creare un’alternativa al G7. Pertanto, le sanzioni contro la Russia non fanno altro che rafforzare i legami tra i paesi BRICS.
A latere dell’aspetto economico si comincia lavorare su quello sociale, un soft power, così come fu per la preparazione all’abbattimento dei confini europei con i giochi senza frontiere. Inoltre gli atleti russi e bielorussi sono stati tagliati fuori dalle competizioni olimpiche, e la Russia ha risposto annunciando ufficialmente che «i Giochi BRICS 2024 si terranno dal 20 al 23 giugno prima delle Olimpiadi del 2024 a Parigi, alle quali la Russia non è stata invitata a causa del suo rifiuto di competere sotto una bandiera neutrale». È prevista la partecipazione di circa 50 paesi – tutti quelli che hanno dichiarato il desiderio di aderire ai BRICS – si tratta di circa 4.500 atleti, 25 sport.
Statistiche interessanti. I paesi contrari alla partecipazione della Federazione Russa alle Olimpiadi sono 35, mentre i paesi favorevoli sono 171. Di questi, 82 sono favorevoli alla partecipazione con la bandiera e l’inno. Ebbene, in termini finanziari, emerge: Il Comitato Olimpico Internazionale ha chiuso il bilancio 2022 con un deficit di 1,12 miliardi. Le entrate provenienti dagli sponsor sono triplicate rispetto al 2016 e rappresentano solo l’11% del budget. Durante le Olimpiadi estive del 2020, Tokyo ha perso 6,3 miliardi di euro, senza contare i costi delle infrastrutture. Al momento, il CIO ha un enorme buco di bilancio ed è sostanzialmente in bancarotta.
Lucia Giannini