INDIA. La sfida alla Cina passa per il potenziamento navale

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L’India prevede di intraprendere un massiccio potenziamento navale in risposta alla crescente potenza navale e presenza della Cina nell’Oceano Indiano. Il mese scorso è uscita la notizia secondo la quale la Marina indiana intende ordinare un’altra portaerei simile alla INS Vikrant. Il piano è stato annunciato dal capo di stato maggiore della marina, ammiraglio R. Hari Kumar.

I piani per una terza portaerei che si unisca alla INS Vikrant e alla INS Vikramaditya suggeriscono una strategia navale più ampia incentrata su tre gruppi tattici di portaerei, ciascuno composto da una portaerei e da navi di scorta e supporto multi-missione, riporta AT.

Questi gruppi tattici avranno capacità integrate di guerra antiaerea, anti superficie e antisommergibile. I piccoli vettori potrebbero trovarsi di fronte al dilemma tra attacco e difesa a causa del loro numero limitato di aerei: l’Ins Vikramaditya ha 24 caccia MiG-29K mentre l’Ins Vikrant ne ha 30, il che significa che devono decidere quanti aerei dedicare all’attacco e alla difesa aerea della flotta.

L’India potrebbe guardare alla Francia come partner nel suo programma di sottomarini d’attacco nucleari, aggiungendosi a un elenco di progetti di difesa ad alta tecnologia tra cui sottomarini d’attacco convenzionali (SSK) e aerei da combattimento.

Nel luglio 2023, India e Francia stavano esplorando piani ambiziosi per sviluppare sei sommergibili, che non trasportano armi nucleari. La collaborazione è in trattative chiuse da oltre un anno con ampi dettagli ancora da finalizzare.

La stampa precisa che la Francia vuole migliorare la sua cooperazione sottomarina con l’India, sottolineando che la prima ha offerto alla seconda un nuovo sottomarino convenzionale basato sulla sua classe di sottomarini nucleari Barracuda.

In precedenza, la Francia ha aiutato l’India a costruire la sua flotta sottomarina convenzionale. A gennaio 2023, Francia e India hanno concordato di lavorare insieme sulla tecnologia di propulsione indipendente dall’aria (AIP) per migliorare i sottomarini indiani di classe Kalvari. Questo accordo ha ulteriormente rafforzato la loro crescente relazione strategica.

La tecnologia AIP consente ai sottomarini convenzionali di rimanere sommersi per diverse settimane, avvicinandosi alla resistenza subacquea dei sottomarini nucleari.

L’obiettivo dell’India di acquisire 24 sottomarini entro il 2030, di cui 18 convenzionali e sei a propulsione nucleare, richiede l’assistenza straniera mentre si cerca di raggiungere i rivali, inclusa la Cina. Attualmente, l’India possiede 16 sottomarini, inclusi due sottomarini con missili balistici nucleari attivi (SSBN) e nessun sottomarino AIP.

Inoltre, l’India prevede di utilizzare fino a quattro SSBN di classe Arihant, rendendola l’unico paese, oltre ai membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, a gestire il deterrente nucleare.

Tuttavia, le attuali capacità nucleari dell’India potrebbero innescare una risposta proporzionata da parte del Pakistan e non riuscire a rappresentare una minaccia credibile per i pianificatori della difesa cinese, minando il suo scopo deterrente.

Sebbene Cina e India si considerino rivali, la forte interdipendenza economica tra le due maggiori potenze asiatiche costituisce un forte incentivo contro l’uso di armi nucleari, come testimoniato negli scontri himalayani del 2020-21. Inoltre, la Cina vede l’arsenale nucleare indiano come un deterrente strategico e difficilmente utilizzabile per scopi tattici.

Tuttavia, i nuovi ambiziosi progetti dell’India si collegano alla sua visione strategica più ampia per costruire l’industria della difesa locale, diversificare i partner della difesa e rafforzare i legami con stati che la pensano allo stesso modo per mantenere l’autonomia strategica.

Antonio Albanese

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