GIAPPONE. Suga al posto di Abe. La politica di Tokyo resta la stessa

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Il giapponese Yoshihide Suga è stato eletto primo Ministro dal Parlamento nipponico e ha nominato un nuovo governo che ha mantenuto circa la metà dei ministri dell’ultimo governo Abe. Suga, 71 anni, da tempo braccio destro di Abe, si è impegnato a portare avanti molti dei programmi di Abe, compresa l’Abenomics, e le riforme strutturali.

Suga, che il 14 settembre era diventato leader del Partito liberaldemocratico, si trova ad affrontare una serie di problemi, ereditati dagli 8 anni di governo Abe, tra cui la pandemia da Covid-19, il rilancio dell’economia e affrontando una società che invecchia rapidamente. Con poca esperienza diplomatica diretta, Suga deve anche affrontare un confronto sempre più intenso tra Stati Uniti e Cina, costruire legami con il vincitore delle elezioni presidenziali Usa del 3 novembre e cercare di mantenere le relazioni del Giappone con Pechino, riporta Reuters.

Tra coloro che mantengono il loro posto di lavoro ci sono attori chiave come il ministro delle Finanze Taro Aso e il ministro degli Esteri Toshimitsu Motegi, insieme al ministro delle Olimpiadi Seiko Hashimoto e al ministro dell’Ambiente Shinjiro Koizumi, il più giovane a 39 anni.

Il fratello minore di Abe, Nobuo Kishi, ha ricevuto il portafoglio della Difesa, mentre il ministro della Difesa uscente Taro Kono ritorna alla riforma amministrativa. Yasutoshi Nishimura, l’uomo di punta di Abe nella risposta al Covid-19, rimane ministro dell’Economia, resta al suo posto anche il ministro del Commercio e dell’industria Hiroshi Kajiyama; mentre il posto di Suga viene occupato da Katsunobu Kato, ministro della Salute uscente e stretto alleato del nuovo premier, che diventa il nuovo segretario del governo.

Indizi su se e come Suga porterà avanti le riforme potrebbero venire dalla schiera dei gruppi consultivi del governo, come il Consiglio per la politica economica e fiscale. La sua ambizione di accelerare e rinvigorire il processo di riforma è stata chiara al parlamento, resta ora da vedere il suo livello di coinvolgimento personale nel processo di riforma del sistema nipponico.

Graziella Giangiulio