I funzionari etiopi hanno detto venerdì che i negoziati di questa settimana a Washington non sono riusciti a risolvere la lunga disputa con l’Egitto per una massiccia diga sul Nilo. L’incontro, durato due giorni, è stato l’ultimo ciclo di colloqui facilitati dal Dipartimento del Tesoro statunitense, che è intervenuto dopo che il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha contattato il presidente statunitense Donald Trump, riporta Afp.
Secondo l’Etiopia, la diga – che sarà la più grande centrale idroelettrica dell’Africa – è cruciale per la sua economia in crescita. Ma l’Egitto teme che il progetto possa perturbare il fiume che fornisce il 90% della sua acqua potabile. Il segretario di Stato americano Mike Pompeo visiterà l’Etiopia la prossima settimana, e un alto funzionario americano aveva detto lo scorso lunedì che Washington sperava che i colloqui fossero «vicini alla risoluzione».
Fitsum Arega, ambasciatore dell’Etiopia negli Stati Uniti, ha detto su Twitter venerdì che i colloqui di questa settimana «si sono conclusi senza un accordo finale». Seleshi Bekele, il ministro dell’Acqua etiope, ha detto nel suo post su Twitter che questa settimana sono stati fatti dei progressi, ma che è stato necessario “più lavoro” per raggiungere un accordo entro la fine del mese, la scadenza attuale.
Seleshi ha detto che i ministeri dell’acqua e degli esteri etiopi «faranno una consultazione nazionale… nella prossima settimana e costruiranno un consenso sui risultati e sulla via da seguire». La Fana Broadcasting Corporate, affiliata allo Stato etiope, ha detto che gli ultimi colloqui hanno riguardato i punti critici, tra cui il riempimento del serbatoio della diga, che può contenere 74 miliardi di metri cubi d’acqua.
L’Egitto teme che l’Etiopia possa riempire il serbatoio troppo velocemente, riducendo il flusso d’acqua a valle. In una dichiarazione del 13 febbraio, il Dipartimento del Tesoro statunitense ha detto che i ministri che hanno partecipato ai colloqui di questa settimana «hanno continuato le discussioni sulle rimanenti questioni necessarie per un accordo finale» e «hanno riaffermato l’importanza della cooperazione transfrontaliera (…) Gli Stati Uniti, con il supporto tecnico della Banca Mondiale, hanno accettato di facilitare la preparazione dell’accordo finale da sottoporre all’esame dei ministri e dei capi di Stato per la conclusione entro la fine del mese», ha detto il segretario del Tesoro Steven Mnuchin.
Luigi Medici