Pubblicata l’Agenda verde di Astana

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KAZAKHSTAN -Astana. 23/06/15. Alla fine del 2014 il Gruppo intergovernativo di esperti delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (IPCC) ha avvertito che la continua emissione di gas serra aumenterà «la probabilità di urti, pervasivi e irreversibili» del riscaldamento globale.

A meno che i governi non raggiungano a livello mondiale un consenso sui tagli drammatici dell’inquinamento, le temperature potrebbero attraversare una soglia che potrebbe innescare la più ampia portata perturbazioni climatiche di quelle già viste. Il Kazakhstan sensibile a tali problematiche ha deciso di attuare un programma per diminuire le immissioni di gas nocivi nell’ambiente. «Allo stato attuale» si legge nella agenda verde pubblicata sul sito www.kazakhstanunsc.com, «le centrali elettriche a carbone forniscono circa l’80% della produzione di elettricità in Kazakistan mentre le risorse energetiche rinnovabili rappresentano meno dell’1%. Tuttavia, il governo del Kazakistan intende aumentare la quota delle energie rinnovabili e ha in questi ultimi anni fatto passi da gigante in questa direzione». Tra le iniziative adottate: una legge « “Sull supporto alle energie rinnovabili” adottato nel 2009, e a giugno 2013. Il presidente Nursultan Nazarbayev ha firmato un decreto per la transizione del Kazakistan a una ”Green Economy”. Il Programma Stato di di accelerazione industriale e sviluppo innovativo dello scorso quadriennio aveva come obiettivo quello di aumentare la quota di energie rinnovabili e del consumo totale di energia a più di 1% nel 2015. Il prossimo passo per la repubblica Centroasiatica è quello di dimezzare la sua dipendenza dai combustibili fossili per 2050 e generare il 50% della sua elettricità da fonti energetiche rinnovabili». Per realizzare questa aspirazione il Kazakhstan ha messo nel capitolo investimenti in green economy: 3,2 miliardi di dollari l’anno ovvero l’1% del suo Pil. Tra i progetti in cantiere: 13 impianti eolici; 14 centrali idroelettriche; 4 impianti solari. Mentre 30 sono gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili entro il 2020. Per un valore di 1.850 MW ovvero l’8% del totale della domanda di energia elettrica del Kazakistan. Astana vuole arrivare nel 2030 ad avere l’11% di energia rinnovabile nel suo Paniere energetico a cui si andranno a sommare l’8% dal nucleare e 10% dall’idroelettrico. Circa il 30% del fabbisogno.