EGITTO. Il Cairo vuole sempre una soluzione politica alla crisi siriana

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In un passo importante per risolvere la crisi siriana attraverso i mezzi pacifici, i ministri degli Esteri del mini-gruppo sulla Siria, che comprende l’Egitto, Germania, Stati Uniti, Francia, Giordania e Arabia Saudita, hanno accolto con favore il lancio del comitato costituzionale siriano tenutosi a Ginevra pochi giorni fa.

I ministri del mini-gruppo hanno elogiato, in una dichiarazione congiunta, il lavoro del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, e del suo inviato speciale per la Siria Geir Pedersen, per lanciare questa iniziativa, descrivendola come una fase positiva tanto attesa che richiede più azione e forti impegni per avere successo.

Anche, i ministri hanno ritenuto che questa iniziativa potesse integrare l’attuazione di altri aspetti della risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza, in particolare per quanto riguarda il coinvolgimento di tutti i siriani, in particolare le donne, nel processo politico, sottolineando il loro sostegno agli sforzi per creare un ambiente sicuro e neutrale in Siria per tenere elezioni libere ed eque sotto la supervisione delle Nazioni Unite. 

Inoltre, I ministri degli Esteri hanno ribadito la loro richiesta di un cessate il fuoco immediato e genuino in tutta la Siria, sottolineando che non può esserci una soluzione militare alla crisi in Siria, ma solo una soluzione politica in conformità con la Risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza dell’ONU. 

I colloqui “storici” tra il governo siriano e l’opposizione, con la partecipazione della società civile, sono iniziati mercoledì a Ginevra. Cinquanta candidati del governo e 50 dell’opposizione si incontrano per rivedere la Costituzione del 2012, modificare l’attuale costituzione o redigere una nuova costituzione, per essere approvata dal popolo siriano poi attraverso un referendum.

Da parte sua, il presidente egiziano Abdel Fattah El-Sisi ha dichiarato che l’Egitto accoglie con favore la formazione del Comitato costituzionale in Siria durante il suo discorso all’apertura della 74a Assemblea generale delle Nazioni Unite presso la sede dell’organizzazione a New York.

El Sisi ha anche affermato che la mossa è stata un passo necessario verso una soluzione politica.

A margine della 74a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York a settembre, il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha partecipato alla riunione ministeriale del mini-gruppo sulla Siria per discutere degli ultimi sviluppi sull’arena siriana e sui modi per risolvere la crisi e porre fine al conflitto nel paese.

Il portavoce del ministero degli Esteri egiziano, Ahmed Hafez, ha affermato che nel suo discorso il ministro Shoukry ha discusso la posizione dell’Egitto nei confronti della crisi siriana, esprimendo il benvenuto dell’Egitto alla recente formazione del comitato costituzionale, sottolineando l’importanza di tenerlo al più presto in parallelo con l’intensificarsi del lavoro sugli altri elementi della risoluzione politica in Siria in conformità alla risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza internazionale. 

Hafez ha aggiunto che il discorso di Shoukry ha anche sottolineato la necessità di combattere le organizzazioni terroristiche in Siria e di non tollerare nel affrontare i rischi dei combattenti stranieri che fuoriescono dalle loro aree di presenza, specialmente Idlib. 

Alla fine del suo discorso, Shoukry ha affermato l’impegno dell’Egitto a sostenere gli sforzi per risolvere la crisi siriana con mezzi pacifici, in parallelo con la lotta e l’eliminazione del terrorismo, al fine di raggiungere l’obiettivo di ripristinare la stabilità in Siria e soddisfare le aspirazioni del fraterno popolo siriano.

Da ricordare che il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha precedentemente annunciato la formazione della Commissione costituzionale siriana, un passo tanto atteso in un incerto processo di pace.

Il comitato comprende rappresentanti del governo, dell’opposizione e della società civile, con l’obiettivo di rivedere la costituzione per arrivare ad una soluzione politica per porre fine al conflitto militare di oltre otto anni.

Mentre Damasco ha annunciato lo scorso luglio “progressi significativi” verso la formazione del Comitato costituzionale, sottolineando che il processo costituzionale è «un affare siriano e appartiene solo ai siriani e che solo il popolo siriano ha il diritto di guidare questo processo e determinarne il futuro senza interferenze esterne».

Il 1 novembre, l’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria Geir Pedersen ha dichiarato che i membri del comitato allargato, che comprende 150 persone, hanno concordato dopo due giorni di incontri a Ginevra sulla formazione di un mini-gruppo di 45 membri per preparare un progetto di costituzione per la Siria. 

Marwa Mohammed
Corrispondente dal Cairo