I droni e la guerra futura

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ITALIA – Roma 14/02/2016. Un interessante post del polemologo John Robb su Global Guerrillas ci fa entrare direttamente nel futuro dei robot intelligenti.

Per Robb, «la rivoluzione in corso nella robotica è dovuta a rapidi progressi nella capacità dei robot di pensare. Ciò significa che la maggior parte dei grandi miglioramenti che vedremo nell’uso di robot autonomi in guerra sarà dovuto alla ricerca di loro nuovi utilizzi (…) È ora possibile trasformare un semplice drone a basso costo in un’arma, quasi efficace come un missile guidato di precisione (Precision Guide Missile, Pgm) che costa centinaia di migliaia di dollari (…) più
intelligente è il drone, meglio può simulare le prestazioni dei molto più costosi Pgm (…) i droni low cost sono ormai abbastanza intelligenti per approssimare le prestazioni di sistemi missilistici con un po ‘di creatività (…) Dieci droni potrebbero decollare autonomamente a intervalli di 1 minuto.
Ogni potrebbe seguire un piano di volo su una porzione prescelta di un aeroporto.
All’arrivo, una fotocamera digitale potrebbe identificare l’ala più vicina di un aeromobile. Il drone potrebbe atterrare autonomamente nel mezzo di quell’ala e bruciare il carburante all’interno (…) La maggior dell’aeroporto e quasi tutti gli aerei sarebbero distrutti (…)
Anche i semplici piattaforme robotiche di oggi possono essere estremamente efficaci come armi. Al ritmo attuale di miglioramento in intelligenza artificiale, la situazione sarà molto più interessante molto, molto presto.
È possibile operare in modo creativo con l’intelligenza delle macchine a basso costo (…) Abbiamo bisogno di riconoscerlo prima che lo facciano i cattivi».  Stiamo assistendo a qualcosa di simile fatta in Siria e in Iraq dai combattenti di Daesh, terribile a dirsi.

 

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