CINA. Xi e Suu Kyi non parlano dei rohingya

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Il presidente cinese Xi Jinping e Aung San Suu Kyi hanno ricordato gli stretti legami delle loro nazioni, durante la visita del leader de facto del Myanmar, criticata per la crisi dei rohingya, a Pechino. 

Né Suu Kyi né Xi hanno menzionato pubblicamente la difficile situazione della minoranza musulmana del Myanmar, quando si sono incontrati nella capitale cinese il 1° dicembre.

«Il partito e il governo cinese, come in passato, proseguiranno la loro politica di amicizia nei confronti del Myanmar», ha detto Xi a Suu Kyi durante il loro incontro, secondo Xinhua.

Suu Kyi, che ha assunto l’incarico nel 2015, dopo cinque decenni di dittatura militare, ha tenuto un discorso alla riunione dei partiti mondiali, ospite il partito comunista cinese.

«Cina e Myanmar sono impegnate a creare legami più stretti», ha detto, aggiungendo che gli obiettivi fondanti del Partito comunista cinese e quelli del suo partito della Lega Nazionale per la Democrazia non sono “dissimili”, entrambi vogliono la felicità per i rispettivi popoli.

Il premio Nobel per la pace, prima adorato dalla comunità mondiale dei diritti umani, è oggi ostracizzato per non essere intervenuta in difesa dei rohingya nel suo paese, nazione a maggioranza buddista.

Le Nazioni Unite e gli Stati Uniti dicono che i rohingya sono vittime di una campagna di pulizia etnica da parte dei militari del Myanmar, che ne hanno allontanato 620.000 in Bangladesh dalla fine di agosto.

I rifugiati rohingya hanno raccontato casi diffusi di stupri, omicidi e incendi dolosi per mano dei militari e dei buddisti del Myanmar; mentre l’esercito del Myanmar insiste sul fatto che la repressione è stata proporzionata e mirata solo ai ribelli rohingya.

Suu Kyi ha dichiarato: «La nostra ambizione è quella di diventare un membro responsabile della comunità internazionale, disposto e capace di contribuire alla sua pace e amicizia in tutto il mondo».

Il Myanmar ha ricevuto un sostegno incondizionato dalla Cina, che ha investito miliardi in porti, gas e petrolio nel Rakhine, tra cui c’è un oleodotto da 2,45 miliardi di dollari che ha aperto nel mese di aprile. Xi ha incontrato anche il potente capo dell’esercito del Myanmar, Min Aung Hlaing, a Pechino la scorsa settimana.

Lucia Giannini