
Continua a tenere banco il caso della tennista cinese Peng Shuai, ex numero uno del mondo nel doppio femminile, al centro di polemiche e preoccupazioni a livello internazionale dopo la sua scomparsa dalla scena pubblica per settimane, a seguito di una denuncia via social di abusi sessuali da parte dell’ex vicepremier Zhang Gaoli, di 40 anni più anziano di lei.
Novità giungono dalla Women’s Tennis Association (Wta), l’Associazione che gestisce il tennis femminile.
Questa, infatti, ha annunciato ufficialmente la “sospensione immediata di tutti i tornei in Cina e Hong Kong” per via della condizione ancora non chiara della tennista Peng Shuai.
Lo ha annunciato il presidente Steve Simon, il quale ha accusato i leader cinesi di non aver lasciato all’associazione nessun’altra scelta e affermando di “nutrire seri dubbi” sul fatto che l’atleta «sia libera, al sicuro e non soggetta a censura e intimidazione».
Non si è fatta attendere la reazione ufficiale della Repubblica Popolare cinese alla decisione della Wta di sospendere i tornei nel Paese asiatico a sostegno della tennista Peng Shuai: «Siamo fermamente contrari a qualsiasi politicizzazione dello sport», ha detto il portavoce del governo cinese Wang Wenbin; concetto poi ribadito anche nella risposta al governo Usa in merito al boicottaggio delle Olimpiadi e Paraolimpiad invernali 2022.
La decisione della WTA porterà alla rinuncia di nove tornei, comprese le WTA Finals assegnate a Shenzhen per dieci anni e che nel 2019 hanno distribuito complessivamente 30,4 milioni di dollari.
Il caso Peng Shuai ha scosso il mondo del tennis nelle scorse settimane; la tennista era sparita per giorni dopo la sua denuncia su Weibo, erano poi emersi dei comunicati sospetti nei quali sminuiva l’accaduto. Il 20 novembre erano stati diffusi due video ritraenti Peng Shuai in un ristorante a Pechino, seguiti da altri due della stessa Peng durante un evento tennistico mentre firmava autografi. La stampa internazionale aveva messo in dubbio l’autenticità dei contenuti. Il giorno dopo Peng Shuai ha preso parte a una videoconferenza con alcuni membri del Comitato olimpico internazionale dalla propria abitazione a Pechino, confermando di essere al sicuro.
Salvatore Nicoletta