
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan il 15 giugno è diventato il primo leader straniero a visitare il Nagorno-Karabakh da quando è stato riconquistato dalle forze azere durante la seconda guerra del Nagorno-Karabakh dello scorso anno. La visita di Erdogan ha avuto come teatro Shusha, città culturalmente simbolica per Azerbaigian e Armenia.
La visita, riporta BneIntellinews, non è stata gradita dall’Armenia, che, durante le sei settimane di guerra che si è conclusa lo scorso novembre con la vittoria azera e un cessate il fuoco mediato da Mosca che ha ceduto ampie porzioni di territorio a Baku, ha protestato perché una Turchia bellicosa aveva schierato consiglieri militari sul campo per dirigere le offensive azere, nonché mercenari siriani.
Sia la Turchia che l’Azerbaigian hanno negato, ma i droni da combattimento turchi e israeliani, compresi i droni “kamikaze”, acquistati dall’Azerbaigian, sono stati considerati come decisivi nel portare alla sconfitta dell’Armenia nella prima “guerra dei droni” del mondo. Mentre il conflitto era in corso, Erdogan ha respinto le richieste occidentali di fermare i combattimenti, ma da quando Donald Trump ha lasciato la Casa Bianca e Joe Biden è arrivato nello Studio Ovale, c’è stato un notevole aggiustamento nella politica estera della Turchia che ha visto meno aggressività espressa verso l’Armenia e tentativi di ricostruire legami lacerati con i rivali regionali tra cui l’Arabia Saudita e l’Egitto.
Le difficoltà politiche ed economiche della Turchia di Erdogan hanno raggiunto un punto critico e continuare con la politica assertiva non avrebbe certo giovato ad Ankara, ora che alla Casa Bianca c’è un’amministrazione che non segue nella politica del laissez faire degli anni di Trump.
Nella sua visita a Shusha, Erdogan è stato accolto dal presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev; accompagnato dalla First Lady Emine Erodgan, dal ministro della Difesa turco Hulusi Akar e da diversi altri alti funzionari Erdogan ha visitato la città, che ha subito gravi danni nel conflitto.
Ci si aspetta che le aziende turche giochino un ruolo importante negli sforzi di ricostruzione post-bellica. Shusha, a volte indicata come la “perla” del Nagorno-Karabakh, ha un valore strategico militare in quanto si trova su un’altura sopra la capitale del Nagorno-Karabakh Stepanakert e la strada che collega il territorio conteso con l’Armenia.
Dopo la visita a Shusha, Erdogan, che ha incontrato Biden a margine di un summit della Nato a Bruxelles il 14 giugno, ha tenuto un discorso al parlamento azero. Il 16 giugno, il presidente turco ha assistito alla partita di calcio Euro 2020 allo Stadio Olimpico di Baku tra la Turchia e il Galles. L’alleanza tra Azerbaigian e Turchia è così stretta che la partita è stata descritta come una “partita in casa della Turchia”. Stando a Afp, durante la visita a Shusha, Erdogan ha promesso che la Turchia avrebbe sostenuto l’Azerbaigian se fosse stato attaccato.
Il Daily Sabah, il 15 giugno, ha riferito che Erdogan e Aliyev hanno firmato un memorandum di alleanza «per portare avanti le relazioni in diversi campi” durante la storica visita di Shusha. In una conferenza stampa congiunta, Aliyev ha detto che il memorandum includeva questioni politiche e commerciali, mentre «la nostra cooperazione nell’industria della difesa e l’aiuto militare reciproco sono particolarmente sottolineati in questo documento».
È stato anche riferito che Erdogan da parte sua ha detto che «il Karabakh è tornato ai suoi proprietari», mentre ancora una volta si è congratulato con l’Azerbaigian per la sua vittoria nella guerra.
Anna Lotti