ARTICO. La rinnovata importanza geostrategica del Polo Nord

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«Nel corso dell’ultimo decennio, stiamo assistendo ad una costante attenzione di numerosi Paesi verso l’Artico. I Paesi asiatici sono interessati alle straordinarie opportunità del Grande Nord e Cina, India, Giappone, Corea del Sud e Singapore sono sin dal 2013 osservatori permanenti del Consiglio Artico, l’organo intergovernativo che gestisce le politiche della regione.

L’Artico rappresenta una zona cruciale per il mondo intero e nell’immediato futuro sentiremo sempre più affrontare e dibattere sulle problematiche e le prospettive di tale zona geografica». 

Così apre La Corsa all’Artico, testo curato da Domenico Letizia, giornalista e ricercatore, che traccia un quadro aggiornato del grande interesse che sta montando attorno al Circolo Polare Artico e alle sue immense possibilità di sfruttamento energetico e geopolitico. 

È infatti «una regione di grande interesse per lo sfruttamento delle risorse marine e per le piattaforme sottomarine. I calcoli dicono che nella zona del Circolo Polare Artico sono presenti il 30 per cento delle risorse di gas naturale mondiale e il 15 per cento di petrolio. Un contesto geografico che è divenuto oggetto di interessi geopolitici ed economici. Canada, Danimarca, Islanda, Norvegia, Russia, Stati Uniti e Italia mantengono alta l’attenzione attraverso la sottoscrizione di vari accordi di natura diplomatica ed economica».

Ma il Polo Nord è anche un ambiente incontaminato, almeno si crede, e un ecosistema unico: «La centralità di nuove politiche ecologiche e le nuove proposte lanciate della blue economy per la nostra crescita globale pongono al centro dell’attenzione internazionale il tema delle acque, della ricchezza del mare e della fragilità dell’ecosistema artico, che risulta sempre più in pericolo.

Per sopravvivere necessitiamo dell’Artico e del più grande serbatoio d’acqua al mondo»

«L’umanità sta assistendo a un cambiamento epocale. I ghiacci e le condizioni proibitive dell’Artico, hanno protetto la regione da qualsiasi intromissione umana (…) Per oltre un secolo, l’interesse geopolitico per l’Artico non è cambiato. Invece, l’attualità pone l’Artico al centro di interessi economici e geopolitici.

Sviscerando l’analisi geopolitica, va subito ribadito che l’Artico è l’unico punto del nostro globo che vede direttamente protagoniste tutte le attuali potenze: gli Usa, la Russia, che con lo scioglimento dei ghiacci sta scoprendo una nuova frontiera settentrionale e la Cina, che sta tentando di avviare la “Via commerciale Artica” (Northern Sea Route) accanto alla già nota “Via della Seta”».

Si trovano analogie con il Mediterraneo, proprio in tema di blue economy: «L’Artico e il Mediterraneo hanno molto in comune e l’attenzione internazionale sulle prospettive della “blue-economy” devono indurre a riflettere sulle opportunità di cooperazione che possiamo intraprendere»

Maddalena Ingrao