TAJIKISTAN – Dushanbe. La testata Asia-Plus ha pubblicato il 30 settembre un approfondimento sulla prese da parte dei talebani della città Kunduz.
I talebani hanno invaso la città settentrionale afghana di Kunduz, prendendo il controllo della maggior parte delle aree e liberando centinaia di detenuti dal suo carcere. Kunduz sarebbe il primo capoluogo di provincia preso dai talebani da quando hanno perso il potere nel 2001 con l’invasione guidata dagli Usa. «L’attacco, si legge nell’articolo, è avvenuto un giorno prima del primo anniversario del governo di unità nazionale del presidente Ashraf Ghani».
Kunduz è strategicamente importante in quanto agisce come un hub di trasporto per il nord del paese. Essa ha anche un significato simbolico per i talebani perché era loro ex roccaforte settentrionale prima che il loro governo fosse rovesciato, cita la BBC. Questo attacco è riferito, una delle più gravi violazioni della sicurezza a partire dall’inizio della rivolta talebana 14 anni fa. Ma la vera sfida per i dei talebani sarà ora quella di tenere la città.
Kunduz ha un enorme significato strategico in quanto è considerato un gateway per province settentrionali dell’Afghanistan e confina con il Tagikistan, centrale vicino asiatico dell’Afghanistan.
A dire il vero i talebani controllano già enormi pezzi di zone rurali della provincia, dove la maggioranza della popolazione vive. Gli insorti hanno di fatto intensificato la loro lotta in provincia nel corso degli ultimi due anni. Secondo quanto riportato dalla BBC, i talebani sono il gruppo militante dominante in provincia, con una stima di 2.000 combattenti. Ma ci sono anche sul territorio centinaia di combattenti stranieri legati ad al Qaeda, stato islamico e il Movimento Islamico dell’Uzbekistan (IMU). La provincia di Kunduz ha subito una serie di attacchi da aprile da parte dei talebani che nel frattempo si sono uniti con altri ribelli. La violenza in Afghanistan è aumentata dopo la partenza della maggior parte delle forze Usa e Nato lo scorso anno. L’assalto rapido e ben pianificato su Kunduz, una città di 300.000 abitanti, aveva lo scopo mettere in luce nuovo leader dei talebani, Mullah Akhtar Mansour. Un vero leader in grado di vincere in battaglia, come ha spiegato il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid.