USA. Il piano anti DAESH di Trump assomiglia troppo a quello di Obama

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È stato presentato dalla nuova Amministrazione Trump il suo piano per battere lo Stato Islamico. Il Dipartimento della Difesa Usa ha pubblicato, riprese da Nbc News, le raccomandazioni per combattere lo Stato islamico, infatti. Si tratta di misure che non differiscono molto dalla strategia della precedente amministrazione democratica di Barack Obama, riporta Nbc News che cita come fonti alti funzionari del Pentagono.

Il nuovo piano prevede la continuazione degli attacchi contro i militanti, assistere le forze locali durante le operazioni a Mosul e Raqqa, l’adozione di misure per stabilizzare le regioni liberate dai terroristi e il taglio delle loro principali fonti di finanziamento.

Il piano del Pentagono mette in evidenza quattro “prossimi passi“, suggerendo “accelerazione” su tutti loro. «Innanzitutto sostenere le forze di sicurezza irachene per prendere Mosul e sostenere e sviluppare le forze locali in Siria», si tratta di sforzi in corso da quasi un anno.

Secondo un funzionario della Difesa, citato da Nbc News, il piano elimina gran parte dell’ingombrante processo decisionale precedentemente in atto. Questa razionalizzazione, ha detto il funzionario, consentirà alle decisioni di essere prese più rapidamente e con maggiore flessibilità.

Secondo Nbc, è improbabile che queste misure siano sufficienti a distruggere i terroristi. Trump anche durante la campagna elettorale aveva promesso una vittoria piena e rapida contro Daesh e aveva deriso l’amministrazione Obama per essere stata lenta nella risposta e moderata nell’azione.

«Il piano per distruggere lo Stato Islamico è simile al proverbiale Piano B: cioè seguiamo il piano A» ha detto ai giornalisti l’ex comandante delle forze alleate in Europa, l’ammiraglio James Stavridis. Ufficialmente il governo degli Stati Uniti dice dice di avere 500 soldati americani dispiegati sul terreno in Siria, e altro 5200 in Iraq. Secondo le fonti di Nbc News i numeri reali sono almeno il doppio.

Stavridis ha poi detto che, secondo lui, gli Stati Uniti hanno bisogno di «un minimo di 10000 soldati statunitensi» sul terreno per aiutare le forze locali per «eliminare il cuore dello Stato islamico a Raqqa». Per l’ammiraglio, il presidente sicuramente dovrà rivedere il testo.

Lucia Giannini