ISIS identifica i soldati USA tramite i social media

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Continuano a uscire sulla rete immagini di soldati americani postate nei propri profili social della loro permanenza nelle basi in Qatar e in teatro siriano. Queste immagini che li ritraggono in momenti di relax e attività professionali vengono puntualmente riprese dalla sfera social di ISIS, indicando nome e cognome del militare raffigurato, accompagnate a espressioni dispregiative per concludere che i soldati americani sono infedeli che bevono e si danno al vizio invece di pensare alla battaglia. Dal punto di vista di ISIS questi militari sono oramai tracciati, linkati e quindi obiettivi da abbattere.

Stupisce il fatto della pubblicazione della continua pubblicazione delle foto da parte dei militari che in realtà sono in un teatro operativo molto particolare, dove non è netta la distinzione tra prima e seconda linea, e non dovrebbero agire in questa maniera.

Da una serie di account apparentemente tedeschi sono arrivate diverse infografiche contro l’Occidente, ha colpito molto la Rete una in lingua francese, molto esplicativa: «Presto dovrete vincere sulle vostre terre piuttosto che conquistare le nostre».

Come a dire presto arriveremo noi con le nostre armi da voi e vi dovrete difendere. Tra le infografiche an Naba più di successo c’è quella da Tal Afar sul numero delle perdite degli sciiti dall’inizio della loro battaglia contro ISIS. È stato pubblicato un video teso ad esaltare i combattenti iracheni: Forza epica 4. Si tratta delle immagini di una serie di battaglie vinte da ISIS lungo il fiume Tigri, non si sa esattamente quando, descritte dal nuovo portavoce dello Stato Islamico che presentano una novità: i combattenti mentre combattono filmano. Non ci sono più troupe al seguito, ma telecamere montate sulla testa di chi spara. Persone comunque addestrate ad usare la telecamera e a mandare alla casa madre i filmati.

Restando in Iraq, si combatte molto nella zona sud di Mosul e nella zona sud ovest. Dopo giorni di battaglie, l’esercito iracheno ha ammesso che non ha fatto passi in avanti significativi nella zona sud e nella zona ovest. Sempre l’esercito iracheno ha annunciato la liberazione di Al-Hamidat e Al-Jasmia a sud di Badush nord ovest di Mosul. A Mosul sud ovest non ci sono esclusioni di colpi e ISIS se perde metri di territorio, lancia un attentatore contro i soldati che necessariamente devono retrocedere. Altra area interessata dagli scontri a sud ovest di Mosul è al-Amil dove veicoli e bulldozer iracheni sono stati distrutti da ISIS e molti uomini uccisi.

In Siria, il post di tendenza di questi giorni sia tra attivisti siriani sia tra le OSINT Unit ISIS è stato quello dei mezzi militari americani che hanno passato il confine iracheno per la Siria; si tratta del passaggio di 30 mezzi – camion e bisarche – carichi di armi e mezzi passati dalla regione di Faysh Khabur. La battaglia per Raqqa è pronta nonostante le bizze dei curdi che hanno fatto sapere di non voler truppe straniere nelle loro fila. Cosa invece assolutamente indispensabile perché rispetto a ISIS non sanno combattere e non sanno fronteggiare il nemico. Nel frattempo a guastare i rapporti USA – curdi ci pensa anche il senatore McCain secondo cui, a  ragione, Washington con il suo appoggio ai curdi in Siria mette a rischio le relazioni con Ankara che sta inviando mezzi e uomini a Manbij. Per ora stanno arrivando a frotte gruppi di ribelli siriani, tutti quelli, per esempio, in fuga da Idlib, città qaedista. Pronti a morire per un metro di terra a Manbij visto che oramai hanno perso tutto. E come se non bastasse anche i russi sono parcheggiati insieme ai siriani in riva al fiume Eufrate in attesa di ordini.

Redazione

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