I riservisti del SANDF nell’operazione Corona

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SUDAFRICA – Pretoria 20/10/2015. L’importanza delle Forze di Riserva nello svolgimento dei compiti istituzionali delle forze armate sudafricane è confermata dal loro contributo all’operazione Corona, la missione nazionale di protezione delle frontiere.

Secondo quanto riportato dia DefenceWeb, nell’esercizio 2014/15 circa il 65% dei 22 600 componenti della Riserva dell’esercito è stato richiamato per una media di 183 giorni ciascuno, poco più di sei mesi. L’ultima relazione annuale del Dipartimento della Difesa sottolinea che i riservisti «sono stati per lo più utilizzati nella tutela dei confini ad integrazione delle forze regolari». Nella sua prefazione alla relazione, il ministro della Difesa e dei veterani Nosiviwe Mapisa-Nqakula afferma che: «In patria, la forza di difesa continua a ruotare su 13 sub-unità con compiti di salvaguardia del confine. Queste 13 sub-unità devono essere ampliate a 22 per assicurare la piena salvaguardia della linea di confine. Ma a causa di vincoli di bilancio, non abbiamo avuto modo di poter raggiungere quest’obiettivo. È nostra intenzione ampliare questo dato di due sotto-unità extra in questo esercizio finanziario». Al momento del dispiegamento di ulteriori sotto-unità, cioè compagnie, il personale necessario sarà fornito dalle forze di Riserva dell’esercito sudafricano. Un altro richiesta sulla necessità di maggiore presenza dei riservisti in teatro per la protezione delle frontiere è arrivata dal capo di Stato maggiore sudafricano, generale Solly Shoke. La sua introduzione alla relazione annuale recita: «Vista la presenza di una serie di sotto-unità (compagnie) sul confine, è sempre stata convinzione del Consiglio del Comando Militare che tale presenza sarebbe sufficiente per salvaguardare i nostri confini. Per questo motivo le Sandf genereranno forze nuove nel tempo tese a ridurre ed eliminare la porosità dei nostri confini». In qualsiasi momento ci sono circa 2200 soldati schierati a protezione delle frontiere lungo tutte e sei le frontiere terrestri del Sud Africa, con Botswana, Lesotho, Mozambico, Namibia, Swaziland e Zimbabwe. Secondo quanto previsto dai documenti della Difesa sudafricana, le forze di Riserva sono una delle componenti delle Forze armate sudafricane i cui membri prestano servizio militare volontario a tempo parziale, mentre proseguono la propria carriera civile. «Le Forze di Riserva fungono da moltiplicatore di forza per le Forze regolari a tempo pieno (…) espandono le capacità della forza regolare e sono convenienti poiché i suoi membri sono richiamati solo quando sono necessari i loro servizi. I membri della Riserva possono essere richiamati, per il servizio durante la guerra o in tempo di pace per operazioni diverse dalla guerra come ad esempio i disastri nazionale», su legge nelle pagine web della Difesa dedicate alle forze di riserva.