VENEZUELA: Maduro prepara la sua nuova polizia segreta

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Il progetto del governo ha lo scopo di trasformare il Centro Estratégico de Seguridad y Protección, Cesppa, a ministero.

Costantemente e con una certa fretta, il governo di Caracas, riporta il Diario de Caracas, sta lavorando su quella che sarebbe la sua versione della Central Intelligence Agency, che metterebbe sotto la sua guida il Servicio Bolivariano de Inteligencia e alcune unità degli Interni, Esteri e della Difesa.

Il punto di partenza sarebbe il Cesppa creato nel 2013; il Cesppa è un’agenzia di spionaggio, che cerca di controllare le informazioni; una delle sue funzioni è di dichiarare riservata, classificata o a divulgazione limitata «qualsiasi informazione disponibile in adempimento delle sue funzioni».

Secondo quanto riporta il giornale venezuelano, non è chiara la ripartizione e la definizione di informazioni strategiche: se lo siano a prescindere dal lavoro del Cesppa o sia questo ente che le crea e quindi i suoi poteri di censura, vera limitazione della libertà di informazione. Altro dato riguarda la posizione del Cesspa con i giornalisti che comunque devono tutelare le loro fonti, anche istituzionali, non rivelandole; e quindi cosa dovrà affrontare il giornalista se non adempirà alla richiesta di svelarle.

Inoltre questo ente gode di una serie di privilegi, avendo potere di censurare, nonostante la costituzione privati cittadini e funzionari che esprimano liberamente il proprio pensiero.

Il Cesppa è un super potere che è servito a eliminare dalla scena gli avversari civili che vengono poi passati ai tribunali militari o vengono tenuti dalla Sebin e non vengono rilasciati.

Una serie di delocalizzazioni interne al Cesppa indicano che la decisione sulla sua trasformazione potrebbe essere presa in qualsiasi momento. Quel momento potrebbe arrivare se aumenteranno, come prevedibile, le proteste contro il governo di Nicolás Maduro.

Il presidente venezuelano potrebbe sostenere che la decisione serve a combattere i “traditori della patria”, in modo da avere uno strumento per la repressione, il Cesppa, che cooperare con i tribunali militari, ad esempio.

In modo da imprigionare chiunque protesti per tradimento, istigazione alla ribellione, istigazione a delinquere o senza spiegazione e non importa l’immunità parlamentare.

Graziella Giangiulio