SOCIAL MEDIA. Pechino “allenta” i controlli e Twitter li “stringe”

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Novità dal mondo delle app social. Un’applicazione lanciata questa settimana in Cina consente l’accesso ad alcuni contenuti su siti di social media occidentali da tempo banditi a livello nazionale, come YouTube, che segna il primo prodotto di un’importante azienda tecnologica cinese che aiuta gli utenti di internet a bypassare il Grande Firewall.

Tuber è stata lanciata sugli store Android in Cina da una filiale di Qihoo 360, la più grande azienda cinese di sicurezza informatica. L’app, che da allora ha visto milioni di download, non è ancora disponibile sull’Apple store. Anche se tali applicazioni proxy non sono una novità in Cina, dove un servizio di rete privata virtuale è necessario per consentire il passaggio degli utenti domestici a siti come Google o Facebook, l’arrivo di Tuber suggerisce un leggero abbassamento del Great Firewall.

Gli utenti di Internet in Cina si sono lamentati della lentezza dell’applicazione, e la censura sia certi temi rimane, riporta Reuters. Gli utenti dell’app devono anche registrarsi con informazioni personali come il numero della loro carta d’identità e i nomi reali, mentre vengono messi in guardia contro la violazione degli interessi dello Stato e contro il sistema socialista del Paese, riporta Reuters.

A proposito di controlli, le aziende dei social media negli Usa sono sotto pressione per combattere la disinformazione legata alle elezioni e prepararsi alla possibilità di violenza o di intimidazione dei sondaggi intorno al voto del 3 novembre.

Twitter ha detto che rimuoverà i tweet che chiedono alle persone di interferire con il processo elettorale statunitense o con l’implementazione dei risultati elettorali, anche attraverso la violenza, in quanto la società ha anche annunciato ulteriori restrizioni per rallentare la diffusione della disinformazione. Twitter ha detto in un post del suo blog che, a partire dalla prossima settimana, gli utenti riceveranno un prompt che li indirizzerà verso informazioni credibili prima di poter ritwittare contenuti che sono stati etichettati come fuorvianti.

L’azienda ha annunciato diversi passi temporanei per rallentare l’amplificazione dei contenuti fuorvianti: per esempio, dal 20 ottobre fino almeno alla fine della settimana delle elezioni negli Stati Uniti, gli utenti globali che premono “retweet” saranno indirizzati prima al pulsante “cita tweet” per incoraggiare le persone ad aggiungere il proprio commento.

La decisione di Twitter di frenare i repost automatici contrasta con l’approccio di Facebook, che sta amplificando la promozione del prodotto dei suoi gruppi nonostante le preoccupazioni per l’estremismo in quegli spazi.

Tommaso Dal Passo