PAKISTAN. Comandante pakistano per la NATO islamica

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L’ex Capo di stato maggiore dell’esercito del Pakistan, Raheel Sharif, diventerà il primo comandante della nuova coalizione antiterrorismo degli stati islamici sunniti, guidata dai sauditi lo più sunniti.

Sharif dovrebbe recarsi in Arabia Saudita nel mese prossimo per assumere l’incarico della struttura definita massmediaticamente la “Nato musulmana”, secondo VoA.

Suo compito principale sarà quello di mettere in piedi la struttura militare che unisce 39 nazioni islamiche in un’alleanza per combattere il terrorismo, Islamic Military Alliance to Fight Terrorism, Imaft, che avrà sede a Riad.

Il generale, oggi in pensione, dovrebbe dar vita ad una serie di operazioni militari contro i talebani pakistani e altri militanti durante il suo mandato triennale.

L’”accordo” tra i due governi ha comportato la nomina di Sharif a primo comandante in capo dell’alleanza, ha detto il ministro della Difesa pakistano Khawaja Asif all’emittente Geo Tv.

I leader della comunità sciita, minoranza in Pakistan, dei partiti politici del Pakistan hanno criticato il governo, temendo che si sarebbero alimentate le rivalità settarie nazionali.

Imaft è stata lanciata alla fine del 2015 con la missione di combattere il terrorismo, in particolare per contrastare lo Stato islamico; ma l’Iran si è opposto alla coalizione fin dall’inizio, credendo che abbia lo scopo di aumentare l’influenza saudita nella regione.

L’Iran ha minacciato un deterioramento delle relazioni con il Pakistan con cui condivide un confine di quasi 1000 chilometri.

Il ministro della Difesa pakistano ha detto che il governo «si prenderà cura» delle preoccupazioni iraniane, senza dare ulteriori spiegazioni.

Il Pakistan ha sempre cercato di mantenere un equilibrio tra l’Iran, possibile fonte di energia nelle immediate vicinanze, e l’Arabia Saudita, che ospita decine di migliaia di espatriati pakistani.

Riad ha anche occasionalmente fornito petrolio a Islamabad per pagamenti differiti e ha inviato sovvenzioni in denaro per aiutare l’economia pakistana in difficoltà.

Il governo del Pakistan, sotto estrema pressione interna, si era rifiutato di unirsi alle operazioni militari dell’Arabia contro gli sciiti Houthi nello Yemen nel 2015. Il parlamento aveva negato al primo ministro Nawaz Sharif di unirsi all’operazione, dicendo che il coinvolgimento del Pakistan in un conflitto estero avrebbe esacerbato le tensioni nel paese.

Antonio Albanese