L’Iran smentisce il Sudan

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IRAN – Teheran. 03/09/14. Il Vice Ministro degli Esteri iraniano per i paesi arabi e africani Hossein Amirabdollahian ha smentito la notizia circolata su alcuni media secondo cui era in chiusura il centro culturale iraniano in Sudan. Fonte IRNA.

Secondo Amirabdollahian, l’ambasciata, così come il centro culturale ed economico dell’Iran in Sudan stanno lavorando normalmente.
Egli ha sottolineato che la leadership del Sudan non permetterà che vengano incrinate le relazioni storiche ed amichevoli tra i due paesi.
Un certo numero di media arabi aveva riferito ieri, che le autorità sudanesi hanno deciso di chiudere tutti i centri culturali iraniani e il permesso di lavorare in essi diplomatici, tra cui l’addetto culturale, e che gli stessi hanno 72 ore per lasciare il territorio sudanese.
Secondo le informazioni ufficiali, detta fase è stata presa «per l’eccesso dei centri culturali iraniani di autorità, la promozione dello sciismo e la minaccia della sicurezza intellettuale e sociale», RIA Novosti segnalato.
Il primo centro Culturale iraniano è aperto in Sudan nel 1988. Dopo il colpo di stato, che ha portato nel 1989 al governo di Omar al-Bashir, il numero di centri iraniani nel paese è aumentato. Il Centro offre formazione farsi, aveva una vasta biblioteca. Inoltre, ogni anno venivano organizzati viaggi per gli operatori della comunicazione sudanesi in Iran, numerosi gli eventi culturali, tra cui quelli dedicati alle vacanze degli sciiti.

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