
Firmato oggi a Istanbul un accordo sul “corridoio del grano”. Ucraina, Russia, Turchia e ONU hanno deciso di sbloccare le esportazioni attraverso il Mar Nero. Il ministro delle Infrastrutture Oleksandr Kubrakov ha partecipato alla conclusione dell’accordo per conto dell’Ucraina, il ministro della Difesa Sergey Shoigu da parte russa e il ministro della Difesa Hulusi Akar da parte turca. Inoltre, il documento finale è stato firmato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres.
I possibili dettagli del lavoro nel “corridoio del grano” erano noti un giorno prima: i cereali dovrebbero essere esportati da tre porti dell’Ucraina: Odessa, Yuzhny e Chornomorsk. Le navi con prodotti agricoli saranno scortate a Istanbul da navi ucraine e dalla guardia costiera, quindi il carico andrà a destinazione. Ci sarà un cessate il fuoco sulle rotte. La Turchia, con il supporto dell’Onu, organizza l’ispezione delle navi per il contrabbando di armi, che la Russia teme.
In precedenza, il viceministro degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko aveva affermato che le condizioni obbligatorie per l’Ucraina nell’accordo sul “corridoio del grano” sono garanzie di sicurezza per le regioni meridionali, la forte posizione delle forze armate ucraine nel Mar Nero e l’esportazione sicura dei prodotti agricoli ucraini ai mercati mondiali.
Le navi russe non accompagneranno le navi del grano; i rappresentanti della Federazione Russa non saranno presenti nei porti ucraini; in caso di provocazioni, sarà immediata la risposta militare; se necessario, l’ispezione delle navi sarà effettuata da gruppi misti nelle acque turche. Un centro di coordinamento opererà a Istanbul, con la partecipazione di rappresentanti di tutte le parti, per controllare l’attuazione dell’operazione.
L’Ufficio del Presidente ucraino ha rivelato i dettagli dell’accordo sul grano della parte ucraina: l’Ucraina non ha firmato alcun documento con la Russia; l’accordo è concluso tra la parte ucraina, la Turchia e l’Onu. La Federazione Russa concluderà anche un accordo speculare con l’Onu e la Turchia.
Il 13 luglio si erano svolti a Istanbul i negoziati tra le delegazioni militari di Turchia, Ucraina e Russia, oltre a rappresentanti dell’Onu per risolvere la questione dell’esportazione di prodotti agricoli. Erano stati raggiunti accordi su una serie di questioni tecniche, ma i dettagli dell’incontro non erano stati resi noti. Alla vigilia della firma dell’accordo, erano emerse informazioni secondo cui, oltre a sbloccare l’esportazione di prodotti ucraini, l’accordo di Istanbul avrebbe facilitato anche le esportazioni russe di grano e fertilizzanti attraverso il Mar Nero. In precedenza, il presidente russo Vladimir Putin ha definito la rimozione delle sanzioni sull’esportazione di grano russo una condizione per lo sblocco dei porti ucraini.
A causa dell’invasione militare della Federazione Russa, più di 20 milioni di tonnellate di grano sono state bloccate nei porti dell’Ucraina. I prodotti agricoli erano destinati all’esportazione sui mercati mondiali. Nell’ambito del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, il grano ucraino doveva essere inviato nei paesi poveri dell’Africa. Il blocco dei porti ha portato a una minaccia per la sicurezza alimentare globale.
Luigi Medici