#ISRAELHAMASWAR. USA: continueremo con gli aiuti a Israele. Nasrallah: tregua alle condizioni di Hamas o guerra di logoramento. Scontri nella striscia di Gaza

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La conclusione ufficiale dell’amministrazione Biden in merito all’uso delle armi date a Tel Aviv: “È ragionevole supporre che Israele abbia utilizzato le armi statunitensi in modo incompatibile con il diritto internazionale, ma non ci sono informazioni affidabili sufficienti per stabilirlo con certezza”. Gli Stati Uniti ritengono affidabili e degne di fiducia le promesse e le assicurazioni di Israele che utilizzerà le armi americane in conformità con il diritto internazionale.

L’ambasciatore americano presso Israele minimizza l’importanza della decisione dell’amministrazione americana di ritardare la consegna di una spedizione di bombe pesanti a “Israele”, e sottolinea che il ritardo nella consegna includeva una spedizione di munizioni mentre tutto il resto continua a fluire, sottolineando che non vi è alcun cambiamento nel rapporto tra le due parti.

Anche la Turchia nonostante le minacce di interrompere il commercio con Israele dal giorno 13 ha inviato due carichi via nave verso Israele. 

Il ministro degli Esteri britannico David Cameron afferma di essere stato recentemente tentato di imporre un embargo sulle armi a Israele, ma ritiene che “non sia la cosa più intelligente da fare”. Ha detto che “ci sono state richieste per un embargo sulle armi contro Israele, e pochi giorni dopo c’è stato un massiccio attacco contro Israele da parte dell’Iran. Non pensavo che sarebbe stato intelligente allora, e non lo penso oggi, se lo annunciassimo oggi: potrebbe aiutarmi in un’intervista televisiva, ma rafforzerebbe anche Hamas. Ciò indebolirà Israele e probabilmente ridurrà anche la probabilità di un accordo per la liberazione degli ostaggi”.

L’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha affermato che Spagna, Malta, Irlanda e Slovenia riconoscono uno Stato palestinese.

Il presidente dell’Autorità Palestinese Maḥmūd Abbas: “La Palestina continuerà i suoi sforzi per ottenere la piena adesione all’ONU”. A rispondergli l’ambasciatore israeliano presso l’ONU che ha mandato distrutto la Carta dell’ONU durante l’Assemblea Generale. L’Assemblea Generale ha votato a stragrande maggioranza a favore dell’adesione dei palestinesi: 143 voti favorevoli, 9 contrari e 25 astensioni.

Nel tardo pomeriggio del 13 maggio c’è stato il discorso del segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, nell’ottavo anniversario del martirio del comandante Mustafa Badr al-Din. Ha parlato di Siria: “Nonostante l’assedio e le condizioni difficili, la Siria è ancora sulla sua posizione e la sua posizione è ferma e ferma sulla questione palestinese”. E poi ha aggiunto: “La resistenza che si combatte oggi al fronte è il risultato cumulativo del passato, del presente e di quelli che verranno in futuro, i fronti di Libano, Yemen, Iraq, Cisgiordania e Iran sono tutti complementari al fronte di Gaza”. Nasrallah ha spiegato che: “Uno degli obiettivi della resistenza a Gaza il 7 ottobre era quello di rilanciare la causa palestinese. Tra gli obiettivi della resistenza a Gaza c’è quello di rilanciare la causa palestinese e ricordare i diritti del popolo palestinese. Grazie alla fermezza della resistenza e del popolo di Gaza, la Palestina è diventata la questione numero uno nel mondo”. 

Un messaggio inviato direttamente a Israele: “Dopo 8 mesi, ‘Israele’ non è in grado di restituire i suoi prigionieri, non è in grado di riportare i suoi cittadini nella Striscia di Gaza e nel nord, e non è in grado di mettere in sicurezza le sue navi”. Nasrallah ha detto ancora rivolgendosi al suo pubblico: “Il nemico ha due opzioni, o accettare la proposta approvata da Hamas e, se sarà completata, continuerà in una guerra di logoramento che lo consumerà”. 

“Il fronte della resistenza in Libano continua a sostenere la Striscia di Gaza e, secondo i dati sul campo, sta aumentando. Diciamo ai coloni del nord, andate dal vostro governo e dite loro di fermare la guerra a Gaza. Il fronte di sostegno libanese continua in quantità e qualità e impone equazioni, e il legame con il fronte di Gaza è decisivo. Il Fronte libanese continua a sostenere Gaza, e questa è una questione decisiva e finale, e gli americani e i francesi lo hanno riconosciuto. Qualunque siano i sacrifici di oggi, questa battaglia è storica e crea un risultato storico e reale”

Il cacciatorpediniere di classe I DDG 64 Carney del volo Arleigh Burke è tornato a Norfolk dopo otto mesi di servizio di combattimento in Medio Oriente. L’esercito americano ha affermato che un UAV lanciato dagli Houthi dallo Yemen è stato distrutto nei cieli sopra il Golfo di Aden. Nella giornata del 13 di maggio fonti Houthi affermano che ci sono raid all’aeroporto internazionale di Hodeidah nello Yemen. Mentre i sauditi secondo la testata Al Mayadeen, vicino a Hezbollah, ha riferito che la coalizione guidata dai sauditi ha preso di mira i distretti di confine di Shada e Munabbih nella parte occidentale di Saada, nello Yemen. I bombardamenti dell’artiglieria hanno preso di mira l’area, provocando l’uccisione di 3 civili e il ferimento di molti altri.

Ed ora uno sguardo alla linea del fronte aggiornata alle ore 16:30 del 13 maggio. 

Fine settimana di scontri nella striscia di Gaza e nel nord di Israele/Libano Sud. Aerei israeliani hanno bombardato la città di Aita al-Shaab nel sud del Libano mentre il 13 di maggio Hezbollah e la Resistenza Islamica hanno rivendicato attacchi contro il sito di Al-Samaqa nelle colline libanesi occupate di Kafr Shuba. 

Secondo il centro studi ALMA “si sono verificati quattro episodi di infiltrazione di UAV nel territorio israeliano nella Galilea occidentale, per i quali non è stata rivendicata alcuna responsabilità”. E ancora afferma ALMA: “Il 13 maggio due UAV lanciati da Hezbollah dal Libano sono esplosi intorno a Beit Hillel, provocando un incendio. Non sono stati segnalati feriti. Ieri Hezbollah ha rivendicato anche il lancio di UAV verso Beit Hillel. Hezbollah ha lanciato un missile anticarro vicino a Yiftah, provocando il ferimento di 4 soldati. L’IDF ha colpito obiettivi di Hezbollah, comprese postazioni di lancio e infrastrutture intorno a Halta, Kfarhamam e Kharayeb”.

Attacchi missilistici effettuati da Hezbollah, nella zona di Kiryat Shmona hanno provocato incendi di abitazioni e ancora il 12 di maggio la città di Ashkelon, nel sud di Israele, è stata colpita dal lancio di razzi provenienti dalla Striscia di Gaza.

L’IDF bombarda l’aeroporto Yasser Arafat a Dahaniya, sud della striscia di Gaza. Il Portavoce dell’IDF ha detto che “Due droni sono entrati oggi nel territorio israeliano dal Libano e sono esplosi nella zona di Beit Hillel. L’esplosione ha provocato un incendio, che è stato presto domato. Non ci sono stati feriti e l’incidente è in fase di accertamento”.

L’esercito israeliano afferma che 19 soldati sono rimasti feriti nella Striscia di Gaza e al confine libanese nelle ultime 24 ore. Il numero dei militari feriti in 48 ore è salito a 68.

L’aeronautica israeliana è tornata a colpire dal 12 di maggio attacchi aerei a est di Jabaliya, attacchi che sono continuati anche il 13 di maggio. 

Hamas in risposta alle IDF a Jabaliya ha preso di mira due carri armato Merkava in due diverse zone: dietro le scuole del campo di Jabalia, nel campo di Jabalia. Le al Qassam hanno rivendicato anche il ferimento di un soldato israeliano dietro l’accampamento di Jabalia.

Secondo al testata Yedioth Ahronoth: 5 soldati dell’esercito “israeliano” e un impiegato del Ministero della Guerra sono rimasti gravemente feriti durante i combattimenti nella Striscia di Gaza – di cui 2 del 51° battaglione Golani a seguito di un attacco sbagliato dell’esercito, mentre prestavano assistenza alle forze nella Jabalia la zona. Interrotti i collegamenti internet nella zona dalle IDF. 

I soldati israeliani hanno lanciato un raid nel campo di Nuseirat nel centro della Striscia di Gaza. I corpi di due uomini di Hamas sono stati recuperati ad Al-Mughraqa, nel centro della Striscia di Gaza. Violenti scontri e bombardamenti di artiglieria a ovest della città di Al-Zahra, nel centro della Striscia di Gaza.

Facendo un passo indietro il 10 maggio una imboscata delle Qassam ha colpito militari israeliani nell’ambito di un’operazione dell’IDF nel sud della Striscia di Gaza, 11 soldati sono stati feriti e poi evacuati in condizioni moderate per cure mediche in un ospedale, un altro soldato dell’IDF è stato evacuato in gravi condizioni.

A partire dall’11 di maggio si sono intensificati gli attacchi su Rafah. E a partire dal 12 di maggio si registrano combattimenti attivi a Rafah. Nella giornata del 13 di maggio nel sud di Gaza è stato disattivato il servizio di Internet. Le Qassam hanno rivendicato il 13 di maggio: attacco contro un trasporto truppe delle IOF (APC) a est di “George Street”, a est di Rafah, e ancora un’operazione congiunta con le Brigate Al-Quds, hanno preso di mira un APC “Namer” con un proiettile anti-corazzato, a est di Rafah; pressi di mira un trasporto truppe delle IOF (APC) e un bulldozer militare D9 nel quartiere di Al-Salam, a est di Rafah.

Nel pomeriggio comunque la social sfera filo israeliana riportava di formazioni di carri armati Merkava dell’IDF “stanno attualmente avanzando su diversi assi a Rafah orientale”. Negli scontri a Rafah sarebbe rimasto coinvolto mezzo delle NazionI Unite uno straniero sarebbe rimasto ferito e il suo autista sarebbe morto. A Rafah le milizie vicino a Hamas usano colpi di mortaio contro le truppe israeliane

Nel tardo pomeriggio la Radio dell’esercito israeliano riferiva di 11 soldati rimasti feriti dai colpi di artiglieria nel sud della Striscia di Gaza.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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