UA contro Boko Haram con l’appoggio di Teheran

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ITALIA – Roma 02/02/2015. L’Unione africana invierà una forza multinazionale di 7.500 uomini in Nigeria per assistere l’esercito nigeriano nella lotta contro Boko Haram.

È interessante notare che, il regime iraniano, presente al vertice Ua di Addis Abeba di fine gennaio, ha offerto i suoi servigi per assistere questa forza. Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian è stato coinvolto nel progetto di dormire assistenza alle nazioni africane attaccate da Boko Haram; in particolare, Teheran ha confermato all’Ua la sua disponibilità nel condividere esperienze e intelligence maturata negli anni in Iraq, Libano, Siria, e Africa, sopratutto in Nigeria e Somalia. L’attivismo iraniano in Africa, non è nuovo: i Guardiani della Rivoluzione (con la loro forza Qods) hanno fabbriche di armi in Sudan, ad esempio. La sua espansione cominciò ad essere interessante quando furono registrati i primi segnali della presenza di combattenti stranieri in Siria, nei primi giorni della “primavera araba”, con obiettivi ben precisi e linee guida chiare: tenere sotto controllo le reti di combattenti stranieri nei gruppi anti-sciiti in Siria, Iraq e Libano; eliminarne i vertici; attaccare obiettivi sensibili anti iraniani quando e se necessario. Tra il 2011e il 2013, la Nigeria, come altre nazioni africane, ha taciuto dell’espansione delle reti Qods ed Hezbollah nella parte occidentale e orientale del continente, per chiari motivi economici: il crescente coinvolgimento dell’Iran nel campo economico, politico e culturale, ha creato un rapporto quasi di co-dipendenza, interrotti solo dall’arresto di due cittadini iraniani in possesso di esplosivo all’aeroporto di Nairobi e poi condannati all’ergastolo. Il governo nigeriano sembra oggi aver chiesto l’aiuto di Teheran nella lotta contro Boko Haram che ha lanciato una nuova offensiva contro la città di Maiduguri, la più grande città nel nord-est della Nigeria. Una operazione contrastata solo dall’esercito del Ciad che ha fornito supporto aereo per le assediate unità nigeriane e del Camerun a terra lungo il confine con il Camerun. Gli attacchi di Boko Haram hanno messo in discussione la capacità del governo nigeriano di garantire la sicurezza nelle prossime elezioni, fornendo probabilmente a Teheran l’opportunità di poter rafforzare la sua presenza nel paese con il pieno sostegno del governo nigeriano per le operazioni contro il gruppo terroristico, alleato dello Stato Islamico. La repubblica iraniana vede l’Africa come una parte fondamentale della lotta in Siria, uno spazio in cui combattenti e armi straniere riforniscono la campagna di Siria. E questo con molta probabilità vedrà aumentare nell’area la presenza delle forze speciali di Teheran con tutto quello che ne potrebbe conseguire.