Il Qatar ha lanciato un piano da 254 milioni di dollari per ricostruire e modernizzare Gaza. Si tratta della più grande iniezione di liquidità per la ricostruzione dell’enclave palestinese distrutta da un’offensiva israeliana quasi quattro anni fa.
Il progetto, annunciato il 16 ottobre, prevede la cooperazione di Israele e Egitto per far entrare materiali e macchinari a Gaza, ancora bloccata da un pesante embargo. I lavori inizieranno entro tre mesi con una autostrada che correrà lungo la costa. I progetti sono sufficienti, a detta dele autorità patarine, per cambiare la vita dell’oltre milione e mezzo di abitanti di Gaza, il cui 28% è disoccupato. I contratti prevederanno anche una lunga filiera di servizi connessi. Esmail Haniyeh, primo ministro di Gaza e leader di Hamas, ha definito il piano «una prima goccia di pioggia». Annoverata dall’Occidente tra le organizzazioni terroristiche, Hamas si è avvicinata, nell’ultimo anno, a posizioni vicine alla sunnita Fratellanza musulmana, che ora governa in Egitto, e a quelle più conservatrici del Qatar, dopo anni di “filiazione” sciita da Teheran.
Nel 2009, gran parte di Gaza fu distrutta nel gennaio 2009 dopo le tre settimane di attacchi israeliana i che bloccarono i lanci di razzi di Hamas e di altri gruppi sul territorio israeliano. Restarono uccisi più di 1300 palestinesi e 13 israeliani; strade, case, uffici, e fabbriche furono distrutti e al ricostruzione fu bloccata dagli stretti controlli israeliani su qualsiasi materiale che potesse avere un uso militare. Gli abitanti di Gaza furono costretti a iniziare al ricostruzione usando le rovine stesse e contrabbandando cemento attraverso tunnel sotto il confine egiziano fino all’alleggerimento del blocco a metà del 2010. I progetti di sviluppo qatarino prevedono la ricostruzione di tre grande strade, un città, un ospedale, zone residenziali e infrastrutture.