PARAGUAY. Asunción non cede al ricatto della Cina: vaccino per disconoscere Taiwan

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Secondo i Ministri degli Esteri di Taiwan, Joseph Wu, e del Paraguay, Euclides Acevedo, Pechino starebbe utilizzando la pandemia innescata dal Coronavirus per cercare di rompere la vecchia alleanza tra i due paesi. La Cina, come riporta Taiwan News, respinge fermamente le accuse.

Il Paraguay, che negli ultimi due mesi ha registrato un picco di casi di Coronavirus, ha tentato disperatamente di assicurarsi i vaccini, poiché i potenziali accordi con la Russia e COVAX non sono andati a buon fine.

All’inizio di aprile, il ministro degli Esteri taiwanese Wu, ha accusato la Cina di aver promesso al Paraguay milioni di dosi contro il coronavirus come parte di una “diplomazia dei vaccini” per convincere Asunción a cambiare la loro lealtà. Sebbene la Cina abbia negato l’accusa, recentemente il Ministro degli Esteri paraguaiano Euclides Acevedo ha confermato le pressioni ricevute dal Paese: «I paesi con i quali non abbiamo rapporti diplomatici stanno lavorando intensamente, ovviamente su una chiara politica di penetrazione in altri paesi, con la solidarietà dei vaccini».

Negli ultimi mesi le pressioni sul governo di Mario Abdo Benítez per ottenere vaccini e forniture mediche per fronteggiare la pandemia da coronavirus si sono intensificate.

Durante una conferenza stampa, il Presidente aveva fatto riferimento alla necessità del Paese di ottenere vaccini: «Non abbiamo problemi ad acquistarli da nessun paese, ma non cederemo ad alcun tipo di ricatto per il loro acquisto. Chiediamo e siamo aperti ad avere rapporti diretti con le fabbriche cinesi senza alcun tipo di condizione che implichi le nostre relazioni diplomatiche. Continueremo ad avanzare sulla possibilità di avere il maggior numero di vaccini il prima possibile e ad esplorare tutti i mercati. Altri 100.000 vaccini sono attesi all’inizio della prossima settimana e l’Organizzazione Panamericana della Sanità ha confermato che altri 134.000 arriveranno il 26 aprile. Ci aspettiamo che il paese ne riceva un buon volume entro la metà o la fine dell’anno».

Nonostante fosse stato elogiato nel 2020 per la sua gestione della pandemia, recentemente è stato fortemente criticato per il rapido aumento dei casi nel paese e per il collasso del sistema ospedaliero. A marzo ha poi dovuto affrontare settimane intense, fra proteste di piazza e la richiesta, poi decaduta, di impeachment per una gestione corrotta della crisi sanitaria.

I commenti hanno alimentato la speculazione che il Paraguay avrebbe potuto seguire le orme degli altri paesi della regione e porre fine alla sua relazione preferenziale con Taiwan.

Immediato è stato l’intervento del Ministero degli Affari esteri taiwanese che ha citato la controparte paraguaiana, lamentandosi del fatto che la Cina avesse usato la questione dei vaccini come leva per fare pressioni sul paese latinoamericano, affinché interrompesse i suoi legami con Taiwan.

Il Paraguay, però, è uno degli storici alleati di Taiwan: Taipei avrebbe infatti aiutato Asunción a procurarsi 2 milioni di dosi del vaccino Covaxin indiano, con un lotto già spedito di 100.000 dosi e, entro luglio, il paese dovrebbe fornire ai suoi alleati altri vaccini sviluppati da Taiwan. Nonostante le pressioni, il paese latinoamericano ha continuato a mantenere la sua alleanza strategica con Taipei e nell’aprile 2020 il Senato paraguaiano ha respinto il progetto che mirava a stabilire relazioni diplomatiche con la Cina per ricevere sostegno nella lotta contro il Coronavirus.

Una della carenze principali nella risposta paraguaiana alla pandemia è stata proprio la carenza di vaccini. Con una popolazione di 7 milioni di abitanti, il governo è riuscito a ottenere solo 160.000 vaccini, comprese 20.000 dosi cinesi donate dal Cile. Il ministro degli Esteri Acevedo ha quindi richiesto ai suoi partner strategici aiuti più consistenti: «Non avendo relazioni diplomatiche con la Cina per il nostro Paese la situazione è complessa. Voglio approfittare di questo momento per dire ai nostri alleati strategici di darci una risposta soddisfacente».

Coraline Gangai