LIBANO. Beirut discute con Gerusalemme di Siria in Russia

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Il ministro degli Esteri libanese Gebran Bassil ha incontrato un alto funzionario a Mosca e ha “discusso i confini”, riporta il quotidiano saudita Elaph, soprattuto quelli marini.

Secondo quanto riporta Elaph, l’incontro è durato circa due ore sotto l’egida della Russia. Le due parti hanno discusso di questioni di reciproco interesse, tra cui la questione siriana, il regime di Assad e la questione delle fabbriche di armi iraniane in Libano. Il funzionario israeliano, non meglio identificato, avrebbe detto a Bassil che Israele non considera il Libano come un nemico, ma non esiterà a colpire gli interessi dell’Iran e di Hezbollah in Libano. 

Il ministro libanese avrebbe chiesto poi agli israeliani «di smettere di minacciare il Libano a causa di Hezbollah, dicendo che Hezbollah fa parte delle componenti del Libano e che lo Stato libanese saprà come accogliere tutti i partiti e gruppi sotto la sua sovranità». Elaph aggiunge che il Ministro libanese ha discusso la questione delle sanzioni statunitensi sul Libano con il funzionario israeliano e gli ha chiesto di mediare con gli americani sulle sanzioni imposte al Libano, e ha chiesto al funzionario di mediare con la parte americana e di non accelerare l’imposizione delle sanzioni, e di dare al Libano il tempo di prepararvisi.

Come si ricorderà a settembre 2018, durante il suo discorso all’Onu, Benjamin Netanyahu ha rivelato che Hezbollah, insieme all’Iran, aveva aperto una serie di fabbriche di missili di precisione a Beirut: «In Libano, l’Iran sostiene Hezbollah nella costruzione di strutture segrete e missili di precisione in grado di colpire nel profondo il territorio di Israele, con missili che hanno una precisione di 10 metri», ha detto Netanyahu, aggiungendo che «Hezbollah usa persone innocenti a Beirut come scudi», riporta The Jerusalem Post.

Alla fine dell’anno scorso, Israele ha lanciato una breve operazione chiamata Northern Shield per neutralizzare i tunnel di attacco transfrontalieri di Hezbollah. 

Tommaso dal Passo