LAOS. La quarta diga sul Mekong scatena polemiche e preoccupazioni

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Il Laos suscita nuove polemiche con il progetto della quarta diga sul Mekong. Vientiane ha lanciato un bando relativo a un progetto idroelettrico a Pak Lay, nella provincia occidentale di Xayaburi, che ha sconvolto gli abitanti dei villaggi locali.  Il governo del Laos ha proposto la costruzione di un’altra diga, infatti, a metà del flusso del fiume Mekong. Vientiane ha presentato un avviso ufficiale alla Commissione del fiume Mekong con una descrizione dettagliata di un progetto idroelettrico a Pak Lay, nella provincia occidentale di Xayaburi. 

Secondo il segretariato della Commissione del fiume Mekong, una volta costruita, la diga genererà 770 megawatt di elettricità. Ma la costruzione non dovrebbe iniziare prima del 2022 e dovrebbe terminare nel 2029. La nuova diga sarà la quarta sul Mekong in Laos dopo un’altra diga, sempre a Xayaburi, che si è unita a quelle di Pak Beng e Don Sahong, riporta Asia Times. Il budget per il progetto è stimato a 1,8 miliardi di dollari e le relazioni presentate indicano che il governo del Laos ha concesso una concessione trentennale per svilupparlo a due società cinesi: la China National Electronics Import and Export Corporation e la Sinohydro Corporation.

Le esportazioni di energia elettrica potrebbero diventare una fonte importante di reddito per il Laos, ma il progetto ha suscitato preoccupazione tra gli attivisti ambientali in Thailandia. Il quotidiano locale The Nation, riportava il parere del Rak Chiang Khan Conservation Group, secondo cui il progetto avrebbe avuto un impatto negativo sull’ecologia del Mekong.

La nuova diga sarebbe costruita sul fiume Mekong, circa 11 chilometri a monte del confine thailandese a Chiang Khan. Le altre dighe sul Mekong più a monte in Cina, sono accusate di creare flussi intermittenti di acqua a valle a causa delle dighe; per il gruppo «se la diga Pak Lay sarà costruita creerà un enorme impatto sulla vita delle popolazioni locali che vivono lungo il fiume Mekong, nel nord-est della Thailandia».

Maddalena Ingrao