CINA. Meno imposte sul reddito dei privati

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La Cina prevede riduzioni delle imposte sul reddito. Si tratterà del primo grande cambiamento del sistema in sette anni. Gli stimoli provenienti dai tagli fiscali statunitensi, approvati lo scorso novembre, dovrebbero stimolare la crescita economica Usa di circa tre quarti di punto percentuale nel 2018 e nel 2019, aveva detto la Us Federal Reserve a maggio, motivo per cui l’indice S&P 500 ha chiuso appena il 3,8% al di sotto del suo massimo record il 19 giugno, nonostante le crescenti tensioni commerciali con la Cina.

Ora Pechino sta esaminando riforme simili per ottenere simili risultati. La Commissione sta valutando la prima modifica di rilievo del sistema delle imposte sul reddito del paese in sette anni. Si prevede di alzare la soglia di esenzione fiscale sul reddito personale da 3.500 yuan, circa 540 dollari, al mese a 5.000 yuan al mese. Questo innalzamento consentirà delle deduzioni in aggiunta a quelle per l’istruzione, l’assistenza sanitaria e le spese di alloggio, riporta l’agenzia di stato Xinhua.

È una direzione politica che Pechino può permettersi di seguire. A differenza del governo federale degli Stati Uniti, che preleva circa l’80% delle sue imposte dai guadagni individuali attraverso il reddito e la riscossione dei salari, l’introito fiscale di Pechino è in gran parte bancario, derivante dalle imposte sulle società e sulle vendite.

Le imposte sul reddito individuale sono arrivate a circa il 6,6% del totale che ammonta a 900 miliardi di yuan, pari a 139 miliardi di dollari, raccolti nel 2015, secondo i dati ufficiali del governo. Il gettito delle imposte sul reddito delle persone fisiche è in rapida crescita, si è registrato infatti un più 19% l’anno scorso, il che lascia ampio spazio ai tagli.

Lo scorso anno, la Cina ha introdotto misure per ridurre l’onere fiscale delle imprese per rafforzare la crescita economica. Simili politiche fiscali  per le imprese hanno avuto un impatto sostanzialmente positivo.

Graziella Giangiulio