Lettera a Abu Bakr al-Baghdadi

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ITALIA – Roma 24/02/2015. Oltre 120 studiosi islamici di tutto il mondo hanno approvato una lettera aperta indirizzata all’autoproclamato califfo Abu Bakr al-Baghdadi. La lettera controbatte le politiche e l’interpretazione della legge islamica effettuata dallo Stato Islamico.

La lettera è suddivisa in 24 punti punti di interesse può essere consultata tramite una pagina Facebook e un sito ad hoc. Attraverso numerose citazioni tratte delle scritture coranica e dai detti di personaggi storici confutano l’interpretazione dell’Islam dello Stato Islamico. Gli autori mettono in discussione la sua autorità o la sua interpretazione per emettere fatwa. Gli studiosi affrontano nel dettaglio l’uccisione di innocenti, completamente avulsa dalla legge e dalla cultura islamica, citando Foley e Sotloff per nome; condannano l’uccisione di yazidi, curdi, cristiani e di altri musulmani: si tratta di un abominevole peccato agli occhi dell’Islam. Gli studiosi inoltre rimproverano allo Stato islamico la reintroduzione della jizyah dichiarando essa è stata applicata nei confronti di coloro che hanno aggredito l’Islam; dal momento che nessuna di queste categorie (cristiani, yazidi, curdi o altri musulmani) li ha attaccati, non è una misura applicabile.

La strage di yazidi, curdi, cristiani e altri musulmani è descritta come un atto atroce contro la fede islamica e sottolineano che questi stessi gruppi hanno aiutato a difendere quelle stesse terre contro eserciti invasori, nel corso dei secoli. Inoltre, si legge nella lettera, la tortura e la brutalità applicata nei confronti dei prigionieri e dei “cittadini” dello Stato islamico è una violazione della legge islamica. In sostanza, tutto ciò che lo Stato islamico ha fatto costituirebbe una violazione dei principi islamici secondo non solo gli studiosi che hanno scritto la lettera, ma secondo tutti i grandi personaggi della storia islamica. Infine, venendo al tema della guerra santa, del jihad, essa ha sì due significati: uno è la lotta personale contro il proprio ego e il secondo è prendere la armi contro un aggressore. Il jihad secondo gli studiosi non ha nulla a che fare con la diffusione dell’Islam attraverso la conquista, interpretazione falsa e scorretta dell’Islam.