Geopolitica iraniana sull’accordo nucleare

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ITALIA – Roma 13/07/2015.  Alla vigilia di un probabile accordo sul nucleare iraniano, è sempre più importante quale immagine oggi esiste in Iran degli Stati Uniti d’America e viceversa, riporta al Monitor.

All’immagine si deve aggiungere poi la fiducia reciproca che dovrebbe essere incrementata tra i due paesi, come ha ricordato in una intervista apparsa sulla Cnn, il vice ministro iraniano degli Esteri Hossein Amir Abdollahian del 6 luglio che ha parlato di «impressione positiva» nel paese che gli Stati Uniti hanno creato nei recenti colloqui sul nucleare. Qualsiasi significativa cooperazione tra l’Iran e gli Stati Uniti sulle questioni regionali richiede anche un cambiamento nella politica interna dell’Iran verso gli Stati Uniti, ha poi detto. Secondo gli Stati Uniti, riporta al Monitor, la forza della politica regionale dell’Iran si basa principalmente sulla formazione di coalizioni con partiti amici come Hezbollah, Hamas e le fazioni sciite in Iraq e Yemen, per tutelare i propri interessi nazionali. Il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif ha ribadito più volte la necessità di rafforzare stabilità e sicurezza nella lotta contro il terrorismo e l’estremismo nella regione del Golfo Persico. Nel corso degli ultimi anni, gli Stati Uniti e i suoi principali alleati regionali come l’Arabia Saudita e Israele hanno seguito una politica di minimizzazione del ruolo e dell’influenza regionale dell’Iran. La differenza dei punti di vista tra Teheran e Washington ha bloccato o rallentato l’iter delle discussioni: la revoca delle sanzioni e il successivo accesso iraniano a 100 miliardi di dollari di denaro bloccato, secondo gli Usa, potrebbe rendere il paese un attore regionale più assertivo visto che il denaro “sbloccato” sarebbe andato a Hezbollah, andando contro gli il ristabilimento della pace e della sicurezza nella regione e degli interessi di Stati Uniti e dei suoi alleati. In Iran, tutto questo viene visto come un danneggiamento degli interessi nazionali iraniani, scatenando un dibattito politico sugli obiettivi degli Stati Uniti nella regione, percepiti come contrari a quelli iraniani. Dal punto di vista iraniano, date le loro diverse situazioni e le identità geografiche e storiche, la natura delle attuali questioni regionali differiscono da uno Stato all’altro. In questo contesto, l’Iran cerca soluzioni regionali per le questioni regionali, in cui Teheran può svolgere il suo ruolo unico. Questa politica, definita “espansionista” in occidente e nel mondo arabo, non significa necessariamente che l’Iran stia cercando di indebolire i ruoli degli altri attori in suo favore. Preoccupazione occidentale è il probabile cambiamento nella politica regionale dell’Iran dopo l’accordo sul nucleare, ignorando le realtà e le aspettative nella politica interna dell’Iran. Cercare soluzioni politiche per stabilizzare la situazione regionale, è scopo principale, afferma il giornale, di Teheran e in questo quadro, combattere lo Stato islamico e Jabhat al-Nusra in Iraq e la Siria, aiutare il governo iracheno a mantenere intatto il suo stato, e l’atteggiamento iraniano nei confronti della crisi yemenita sono parte della politica interna dell’Iran. In tali circostanze, qualsiasi forma di cooperazione tra Iran e Stati Uniti su questioni regionali non deve essere visto come una sconfitta di uno o degli altri contendenti, ricorda al Monitor, un accordo sul nucleare darà al governo Rouhani l’occasione per convincere ulteriormente l’opinione pubblica interna del valore della cooperazione con gli Stati Uniti.