A Hong Kong, l’ombra di uno scandalo corruzione

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CINA – Hong Kong 15/07/2016. Il capo dell’esecutivo di Hong Kong Leung Chun-ying è stato audito per un’ora e mezzo dal Consiglio legislativo il 14 luglio su accuse di pagamenti illeciti, sull’indipendenza del corpo dell’anticorruzione della città, e se intendesse partecipare alle elezioni per ottenere un secondo mandato il prossimo anno.

Si trattava dell’ultimo Q&A di Leung (nella foto) nella legislatura corrente prima dell’estate. Leung è stato accolto dai fischi dei parlamentari dell’opposizione, tanto che parecchi sono stati richiamati e sanzionati. Sempre l’opposizione ha chiesto lumi sull’allontanamento di due dirigenti della Commissione indipendente contro la corruzione (Icac). L’iccc è stato coinvolto in una controversia politica sulla rimozione del capo operazioni ad interim, Rebecca Li, che nel frattempo ha deciso di dimettersi. Li stava conducendo un’indagine su Leung, sulla possibilità che il politico abbia preso 6,4 milioni di dollari da una società australiana, la Ugl, e che non lo abbia dichiarato al Consiglio esecutivo. Leung ha smentito tutte le accuse, riporta Channel News Asia.
Leung però ha ripetutamente eluso le domande sui pagamenti dell’Ugl effettuati nel 2012, prima di diventare il vertice esecutivo di Hong Kong. Ha solo detto che il pagamento era un accordo normale per aver lasciato la sua azienda Dtz e che non era stato coinvolto in altro. Inoltre non ha neanche risposto alle domande se avrebbe corso per la rielezione il prossimo anno.
È probabile che prenderà una decisione dopo le prossime elezioni del Consiglio legislativo a settembre che possono portare a una riorganizzazione politica del consiglio stesso.