Il presidente cinese Xi Jinping ha esortato a porre fine alla violenza e al caos a Hong Kong, che secondo lui è il compito più urgente per la città, nelle sue ultime osservazioni che sono state viste come un forte sostegno ad azioni più dure contro i violenti.
Nelle osservazioni fatte al meeting Brics in Brasile, riporta Global Times, Xi ha anche dichiarato la determinazione della Cina a proteggere la sua sovranità e sicurezza nazionale, e l’opposizione all’influenza esterna negli affari di Hong Kong, un chiaro tentativo di avere la comprensione da parte della comunità internazionale e mettere in guardia contro gli elementi radicali di Hong Kong e dei loro sostenitori stranieri.
Xi ha detto che le continue attività violente a Hong Kong calpestano seriamente lo stato di diritto e l’ordine sociale, disturbano seriamente la prosperità e la stabilità di Hong Kong, che è crollata anche dal punto di vista finanziario, e sfidano il principio “un paese, due sistemi” riporta poi Xinhua.
Xi ha sottolineato che rimane il compito più urgente per il governo di Hong Kong di porre fine alla violenza e al caos e ripristinare l’ordine.
È la seconda volta che il presidente cinese ha parlato della situazione di Hong Kong negli ultimi 10 giorni; Xi ha incontrato Carrie Lam, a Shanghai il 4 novembre. In un apparente cambiamento di formulazione sulla valutazione della situazione a Hong Kong, Xi ha detto nelle sue osservazioni in Brasile che fermare la violenza e il caos è il “compito più urgente” rispetto a quanto detto con Lam, quando lo aveva definito “il compito più importante”. Un cambiamento di registro che può essere letto come una richiesta a Lam e al suo governo di porre fine ai cinque mesi di disordini nella città, riporta Global Times.
Il presidente cinese ha anche sottolineato il sostegno di Pechino alla polizia di Hong Kong, affermando che il governo centrale «li sosterrà fermamente» per far rispettare rigorosamente la legge. Affermare poi la posizione della Cina sulla situazione di Hong Kong al vertice Brics potrebbe anche ottenere la comprensione e il sostegno dei paesi Brics che gli affari di Hong Kong sono affari interni cinesi e null’altro.
Lucia Giannini