COREA DEL NORD. Pechino: “cosa fare” in caso di attacco nucleare

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Il Jilin Daily, quotidiano dell’omonima regione cinese, che confina con la Corea del Nord, ha pubblicato un articolo che consiglia ai cittadini della provincia cosa fare in caso di attacco nucleare.

Il giornale ha pubblicato a tutta pagina una relazione che informa i civili sugli effetti delle armi nucleari e su come proteggersi, riporta Rt

La regione nord-orientale di Jilin è vicina al sito di test nucleare nordcoreano di Punggye-ri con cui condivide un vasto confine. La relazione descrive in dettaglio come possono essere fatte le armi nucleari e cosa succede dopo l’esplosione. La radiazione della luce, le onde di esplosione, la radiazione nucleare della fase iniziale, gli impulsi elettromagnetici nucleari e l’inquinamento radioattivo possono causare gravi distruzioni e fare vittime, afferma l’articolo (nella foto). Oltre alle descrizioni dettagliate degli effetti, il pezzo tratta anche delle incursioni aeree in tempo di guerra.

La parte pratica istruisce le persone coinvolte in un attacco sia all’interno che all’esterno di mettersi al coperto una volta che vedono il flash di un’esplosione, sentono le onde d’urto, e sono colpiti da radiazioni ottiche. Le persone che si trovano all’esterno durante un attacco nucleare dovrebbero sdraiarsi o immergersi nell’acqua, se possibile. Coloro che si trovano all’interno dovrebbero sdraiarsi in un angolo o nascondersi sotto un tavolo o un letto, e non appena l’onda d’urto è passata, chiudere immediatamente le porte e le finestre per evitare che la polvere radioattiva penetrino in casa. I cittadini nelle zone colpite dovrebbero prendere compresse di iodio e seguire altre istruzioni, presentate attraverso illustrazioni colorate.

Le immagini simili ai cartoni animati più in voga mostrano le azioni da intraprendere per ridurre la contaminazione radioattiva, tra cui la pulizia di vestiti e scarpe, così come la doccia e la pulizia delle orecchie.

Global Times, riportano l’articolo, ha detto che non occorre scatenare il panico, nonostante il deterioramento della situazione nella regione e la necessità di «affrontare lo scenario peggiore», ha aggiunto che c’è poca possibilità che il suolo cinese venga attaccato, ma ha avvertito che «come un potente stato nucleare, la Cina farà la sua rappresaglia».

Antonio Albanese