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CILE – Santiago del Cile 16/04/2015. Sebastian Davalos, figlio del presidente cileno Michelle Bachelet, è stato interrogato il 13 aprile come potenziale imputato in un caso di corruzione immobiliare multimilionaria che coinvolge la moglie.

Dopo l’interrogatorio di quattro ore, Davalos ha rilasciato una serie di dichiarazioni, quando ha lasciato l’ufficio del procuratore di Rancagua, a 100 chilometri a sud di Santiago.
Il figlio del presidente è stato citato in giudizio dai pm Luis Toledo e Sergio Moya nel caso Caval.
La moglie di Davalos, Natalia Compagnon, proprietaria al 54 per cento della società Caval, aveva testimoniato la settimana precedente per nove ore.
I fatti oggetto dell’indagine sono venuti alla luce nel mese di febbraio 2015, quando il settimanale Que Pasa ha rivelato che la Banca del Cile, di proprietà congiunta di Quiñenco e Citigroup, nel 2013 ha fornito un prestito di 6,5 miliardi di pesos (10,4 milioni di dollari) a Caval per l’acquisto di alcuni terreni nella regione O’Higgins.
Successivamente, Caval aveva venduto il terreno per 9,5 miliardi di pesos (15,4 milioni di dollari) alla Silca, società che ora accusa Caval di truffa.
Il prestito concesso alla Compagnon ha sollevato preoccupazioni circa la possibile influenza e utilizzo di informazioni privilegiate, visto che Caval aveva beni per soli 6 milioni di pesos (meno di 10.000 dollari) e lo scopo dichiarato del prestito era quello di acquistare terreni rurali che avrebbe dovuto essere poi trasformati ad uso urbano.
Il cambiamento di zonizzazione non ha mai avuto luogo. Il prestito è stato effettuato nel dicembre 2013, un giorno dopo che la Bachelet ha ottenuto il secondo mandato come presidente.
Il prestito ha scatenato uno dei peggiori scandali politici nella storia cilena e le sue ripercussioni hanno gravemente colpito la popolarità di Bachelet, mentre Davalos ha dovuto dimettersi da direttore socio-culturale del governo.
I risultati di un sondaggio di opinione recente mostrano l’indice di gradimento del presidente al 30 per cento.
In un’intervista al quotidiano La Segunda, Compganon ha negato che Bachelet fosse a conoscenza dell’affare Caval.