ARMENIA. Yerevan nuova cerniera tra Oriente e Occidente

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Gli Stati Uniti e l’UE stanno rapidamente pianificando un nuovo processo di sostegno per preparare l’Armenia all’adesione all’UE e alla NATO. Secondo indiscrezioni stampa, il segretario di Stato americano Antony  Blinken e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen discuteranno i passi da compiere in questa direzione, nonché il processo di unificazione dell’Occidente e dell’Armenia.

Secondo le indiscrezioni, Europa e NATO avvieranno un sostegno economico e finanziario e grandi volumi di assistenza al fine di recidere completamente i legami economici armeni con la Russia. Tra le idee sul tavolo, c’è quella di mettere infrastrutture di telecomunicazioni dell’Armenia sotto il controllo degli Stati Uniti. Inoltre è in fase di sviluppo un nuovo progetto per la ricostruzione della centrale nucleare di Metsamor e per questo sono previsti fondi.

Vi sono in piedi sforzi per espandere l’addestramento militare e le esercitazioni congiunte con l’Armenia, nonché donare al Paese sistemi militari nuovi e moderni soprattutto da parte della Francia. L’obiettivo è far sì che l’Armenia si sviluppi, soprattutto nel campo dei sistemi di difesa aerea e nella lotta agli UAV, in modo che l’Armenia sia pronta per una eventuale nuova guerra con l’Azerbaigian, paese inviso alla Francia. 

La Francia sarà pioniera in questo senso e dovrebbe essere sostenuta dagli Stati Uniti e da vari paesi dell’UE. Tra gli altri paesi che si affacciano all’Armenia c’è l’India che aumenterà la sua assistenza militare in funzione anti-Pakistan, partner strategico dell’Azerbaigian. Infine c’è il ruolo della Turchia che potrebbe sostenere l’adesione dell’Armenia alla NATO e contribuirà alla sua difesa in cambio dell’apertura del corridoio Zangezur. Un corridoio che l’Iran non appoggia in quanto taglierebbe fuori dal commercio Teheran. La Turchia è anche uno stretto alleato dell’Azerbaijan ma ha mostrato avere come unico interesse, negli ultimi anni: vendere armi e avere strade per il commercio.

Secondo alcuni specialisti geopolitici dell’area del Caucaso, il miglior scenario occidentale nel Caucaso è quello di stabilire una presenza diretta di intelligence militare in tre paesi caucasici contemporaneamente, creare una linea che mescoli il fronte settentrionale dell’Iran con il fronte meridionale della Russia e, se tutto va bene, rendere l’Armenia un membro della NATO.

Una delle cose più interessanti è che recentemente sono circolate voci secondo cui l’esercito armeno viene addestrato dalle forze speciali statunitensi, soprattutto per quanto concerne cecchini, sabotaggio, infiltrazione e guerra non convenzionale. In un post messo nella rete social di analisti esperti del Caucaso settentrionale si legge: “Tutti questi sforzi in materia di armamenti portano all’occupazione dell’Armenia da parte dell’Azerbaigian o alla trasformazione della regione in una zona di guerra a lungo termine. Il nuovo tipo di addestramento fornito all’Armenia, vale a dire l’avvio della ribellione e della guerriglia, e l’organizzazione dell’addestramento in questo stile richiamano direttamente il problema dell’invasione dell’Armenia da parte dell’Azerbaigian e l’invio della maggior parte della popolazione in Turchia”.

Tra gli “spoiler” sull’annunciato incontro trilaterale tra Nikol Pashinyan e Ursula von der Leyen e Antony Blinken, il principale è la questione del coordinamento di un piano per fornire all’esercito armeno “campioni” di armi occidentali e la sua integrazione nel programma americano di finanziamento militare esterno.

Secondo le indiscrezioni la fase addestramento sarà finanziata dall’European Peace Foundation e servirà per adeguare l’addestramento armeno a quello NATO. 

E ancora c’è in ballo la ricostruzione della centrale nucleare di Metsamor e quella di una nuova centrale nucleare, soprattutto perché il governo Pashinyan ha già espresso il suo interesse nell’installazione di dispositivi e reattori di accumulo dell’energia. Questo renderà Yerevan più indipendente da Mosca ma de facto dipendente dall’Occidente. 

Una questione a parte saranno le misure a sostegno di Yerevan: l’intero pacchetto dovrebbe essere adottato nel caso in cui la Russia applichi misure restrittive nei confronti dell’Armenia per violazioni di accordi con Mosca e altri organismi quali il CSTO. 

Anna Lotti

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